Maestra uccisa: accertamenti conclusi, sangue a casa. Ora il funerale



Corpo dell’insegnante liberato dagli inquirenti, cerimonia in questi giorni. Tracce ematiche nell’abitazione della 35enne, ma gli inquirenti non si sbilanciano.
A quasi un mese dalla morte Nadia Arcudi non ha ancora avuto il suo funerale. La cerimonia dovrebbe svolgersi la prossima settimana come confermano fonti investigative svizzere anche perchè, dopo tutti gli accertamenti tecnici svolti, la salma della 35enne uccisa lo scorso 14 ottobre – e ritrovata nei boschi di Rodero – è stata liberata.
Tre settimane in Italia – È un caso eccezionale, quello di Nadia Arcudi per quanto riguarda la Svizzera italiana. Raramente un corpo aveva atteso tanto tempo prima della cerimonia funebre. «Bisogna anche puntualizzare che per ben tre settimane la salma è stata in Italia – sottolineano al Ministero Pubblico ticinese –. Il corpo di Nadia è completamente a disposizione degli inquirenti ticinesi da relativamente poco tempo, considerando anche il grado di difficoltà del caso». Svolti, come detto, tutti gli accertamenti tecnici alla ricerca di un secondo Dna che non sia qullo del cognato Michele Egli, il principale sospettato del delitto anche se lui nega
E da quanto si apprende, durante un sopralluogo della polizia scientifica fatto dirrecente. ono state rinvenute tracce di sangue proprio nella villetta di via Cava: qui Naduia viveva con la mamma. Un episodio che potrebbe volere dire molto nel giallo tra Stabio e Rodero anche se su qursto punti gli inquirenti – italiani e ticinesi – al momento no n si sbilanciano.