“Teniamoci le luci di Porta Torre”

24 novembre 2016 | 16:48
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“Teniamoci le luci di Porta Torre”

8208 LIGHTING DESIGN FESTIVAL chiuderà questa settimana e le cinque installazioni luminose che hanno illuminato la città per tutto novembre si spegneranno. Ma sono in molti a chiedere che una di queste luci resti accesa, e noi di CiaoComo siamo tra questi: “teniamo Limen”. Così si intitola questa installazione luminosa che, tra l’altro, è una creazione made in Como al 100%  dalla Olo Creative Farm che l’ha concepita al Laboratorio Creativo Geppetto che ne ha sviluppato l’interattività.

Pietro Berra su La Provincia di Como ha schiacciato l’interruttore e i social network hanno fatto da collettore al desiderata dei cittadini.

Erano 189 anni – tanti ne sono passati dalla morte dell’inventore della pila – che Como non trovava il modo di dire al mondo: “Benvenuti nella città di Volta”. Da 18 giorni finalmente c’è riuscita, ma il sogno appena avverato, dicono, sta già per finire.

Venerdì pare destinata a spegnersi per sempre “Limen”, l’installazione luminosa interattiva con cui in queste settimane si sono fermati a giocare centinaia di comaschi e turisti passando sotto Porta Torre. E se invece, con uno sforzo di volontà degno di Volta, della Como che lo celebrò nel 1899 ricostruendo a tempo di record i padiglioni bruciati, e della considerazione in cui il mondo continua a tenere il nostro concittadino  provassimo a rendere permanente questo “gioco”, che trasforma l’elettricità in luce e musica, combinandole in modo sempre diverso a seconda della fantasia di chi le attraversa?

Porta Torre è il punto di accesso principale, nonché il più affascinante, fascino decuplicato dall’installazione sonora e luminosa, che quando i passanti spostano i fasci di luce con i piedi o con le mani, disegna geometrie nel cielo tagliando i finestroni di pietra millenari. E’ anche in una posizione voltianamente strategica, incipit ideale di un percorso turistico e culturale attraverso la vita e le scoperte dell’illustre fisico. Pochi metri più avanti si trova il liceo, dove Volta insegnò e che porta il suo nome; svoltando a sinistra si incontrano la casa natale e la chiesa di San Donnino, dove fu battezzato e visse tanti momenti di fede profonda; seguendo le mura si arriva alla Torre Gattoni, dove condusse i primi esprimenti; e facendo “la vasca” si raggiungono almeno altri quattro luoghi voltiani: piazza Volta, il Teatro Sociale, la cui costruzione fu approvata in una seduta del consiglio comunale presieduta dallo scienziato (e per giunta sul retro, verso l’arena, nel 1907 venne inaugurato il primo cinematografo stabile, il “Cinema Volta”), la chiesa di San Provino, dove si sposò, infine il Tempio che custodisce i suoi cimeli.

Se ancora non fossimo convinti di dover fare di più per “gridare al mondo” una volta per tutte il legame eterno tra Como e Volta, e che l’installazione “Limen” è un’occasione che varrebbe la pena non perdere, siano utili a motivarci le parole che, nel settembre del 1933, pronunciò Albert Einstein visitando proprio il Tempio Voltiano: «La pila è la base fondamentale di tutte le invenzioni moderne». E noi comaschi ne siamo gli eredi più diretti. Rendiamocene degni.

Pietro Berra

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