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Golden Lake, la Finanza scopre a Dongo migliaia di fatture false

25 novembre 2016 | 11:39
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Golden Lake, la Finanza scopre a Dongo migliaia di fatture false
Golden Lake, la Finanza scopre a Dongo migliaia di fatture false
Golden Lake, la Finanza scopre a Dongo migliaia di fatture false

I dettagli di questo blitz sul lago: i militari scoprono il cervello dove sono stati fatti i raggiri. Le tante contestazioni.

Al termine di complesse ed articolate indagini di polizia giudiziaria, delegate dalla Procura della Repubblica di Varese, i militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Varese hanno individuato un sodalizio criminale dedito, da anni, alla realizzazione di un complesso e multiforme sistema di frode fiscale in ambito nazionale, in tema di false fatturazioni infragruppo. L’indagine – nata nell’ambito di un procedimento penale dell’Autorità Giudiziaria di Spoleto (PG), per reati fiscali – ha tratto origine dall’arresto, nel giugno 2014, da parte della Guardia di Finanza, di 4 persone, tra cui il noto imprenditore varesino, Gianfranco Castiglioni con il conseguente sequestro di beni per un valore di 30 milioni di euro, tra immobili, auto di lusso, natanti, quote sociali e conti correnti. Dopo la trasmissione – per competenza territoriale – del fascicolo penale alla Procura della Repubblica di Varese, quest’ultima ha delegato ai finanzieri ulteriori indagini per verificare l’esistenza di illeciti perpetrati da ulteriori società del Gruppo CASTI, aventi sede in provincia di Varese ed operanti nel settore della minuteria metallica, costruzioni, fonderie, trasporti ed alberghiero.

Il sistema criminale disvelato, con a capo il citato imprenditore, si è, fin da subito, rivelato molto più esteso e pervasivo di quanto già scoperto, con il coinvolgimento di nuove società, aventi sede a Varese, Milano, Como, Padova, Perugia, Piacenza, Cuneo e di ulteriori soggetti, per le ipotesi di reato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di varie fattispecie delittuose, tra cui bancarotta fraudolenta, emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. La chiave di volta per delineare, anche se solo per difetto, i contorni della frode perpetrata ai danni dello Stato italiano è stata l’esecuzione, da parte delle Fiamme Gialle varesine, di due perquisizioni: una presso la sede del centro informatico del “gruppo” a Dongo e l’altra presso il domicilio di una segretaria del CASTIGLIONI. La ricerca di prove presso il centro informatico di Dongo ha fornito nuovi ed inequivocabili elementi volti a confermare le ipotesi accusatorie. All’interno della memoria di uno dei server utilizzati, è stato, infatti, scoperto il software denominato “GOLDEN LAKE”, che ancora conteneva la copia informatica delle migliaia di fatture emesse. Nella perquisizione eseguita presso l’abitazione della donna, invece, sono stati rinvenuti, sia su supporto cartaceo che in formato elettronico, numerosissimi report riportanti i conteggi complessivi delle fatturazioni infragruppo emesse nel corso di svariati anni, successivamente rivelatisi come prospetti indicanti le false fatturazioni emesse proprio dalle società del “Gruppo CASTI”.

Nei giorni scorsi la Procura della Repubblica di Varese ha concluso le indagini preliminari, emettendo gli avvisi relativi a carico dei 12 indagati.