Antonio Sant’Elia (1888-1916): le mostre a Como e Milano

29 novembre 2016 | 10:02
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Antonio Sant’Elia (1888-1916): le mostre a Como e Milano

Antonio Sant’Elia (1888-1916) fu un visionario progettista che contribuì a rivoluzionare profondamente la concezione urbanistica all’inizio del Novecento. Le teorie dell’architetto comasco possono essere, infatti, annoverate tra le molte riflessioni sulla metropoli contemporanea.

L’ esperienza di Sant’Elia, scomparso non ancora trentenne, è raccolta in disegni di straordinaria forza immaginifica che, nella ricorrenza del centenario della morte, costituiscono la mostra Antonio Sant’Elia. Il futuro delle città, recentemente inaugurata alla Triennale di Milano (resterà aperta fino all’8 gennaio),  grazie alle Soprintendenze di Milano e di Como e con il patrocinio del Comune di Como e fa parte di un ciclo di esposizioni ed eventi, tra Como Milano e Firenze, in occasione delle celebrazioni per il centenario della morte di Antonio Sant’Elia.

Nella nostra città le commemorazioni per l’architetto nato in riva al Lario, prevedono un ricco calendario di appuntamenti: alla Pinacoteca Civica di Como la mostra Antonio Sant’Elia. All’origine del progettoattraverso i suoi disegni e la loro visualizzazione nelle tre dimensioni, permette di illustrare nel divenire la “costruzione” – su carta, ma ben articolati nel loro sviluppo – di quegli edifici (torri, chiese, centrali, stazioni, case a gradinata, ecc.) che rendono ancora oggi il suo lavoro imprescindibile nell’indagine sulla evoluzione dell’architettura lungo tutto il ‘900 e oltre.

La mostra
All’interno della Collezione dei Musei Civici di Como sono stati individuati importanti disegni di Antonio Sant’Elia realizzati nel 1913 che rappresentano forme architettoniche pure e che consentono di mostrare cosa sta all’origine del progetto della sua Città nuova.
Il percorso espositivo si sviluppa partendo da questi studi che documentano come l’architetto abbia programmaticamente individuato gli elementi architettonici semplici che avrebbero contribuito alla definizione di soluzioni espressive complesse.
La successione dei disegni consente inoltre di comprendere come gli elementi primari si compongano a definire strutture architettoniche – e quindi edifici – di varia complessità.

Per illustrare plasticamente questo lavoro i disegni sono accompagnati da modelli tridimensionali, eseguiti per l’occasione, che consentono di meglio visualizzare questa ricerca.
L’obiettivo è di fare apprezzare, attraverso i plastici, la composizione dei solidi che compaiono in questi disegni facendo scoprire nuovi dettagli architettonici e, attraverso essi, viste inusuali e mai fino ad ora esplorate.
Mediante la presentazione di importanti ingrandimenti dei disegni sarà possibile inoltre apprezzarne meglio la forza espressiva attraverso la prospettiva e lo spessore del tratto grafico e soprattutto scoprirne il valore della presenza nello spazio.

Pinacoteca civica, via Diaz 84

Ingresso: € 4,00/ridotto € 2,00
biglietto unico tre musei: € 6,00
Prima domenica del mese ingresso gratuito

Orari

Da martedì a domenica 10-18
Chiuso il lunedì, 25 e 26 dicembre, 1 e 6 gennaio
8 dicembre apertura straordinaria

mostra sant'elia

Sant’Elia rappresenta ancora oggi una fonte di suggestioni e di stimoli, tanto da poter essere considerato erede di quei magistri cumacini che portarono in tutto il mondo la capacità creativa e la concretezza del fare proprie del nostro territorio.

Antonio Sant’Elia (1888-1916)
Visione e Regola
L’incontro tra Futurismo e Razionalismo nel
Monumento ai Caduti di Como

Ordine Architetti P.P.C. (Novocomum) Como,

30 novembre 2016 – 25 febbraio 2017

L’Ordine degli Architetti di Como che ha sede nel Novocomum di Terragni, promuove un’iniziativa per rileggere ed interpretare il progetto del Monumento ai Caduti di Como, costruito nel 1931-33.
Si vogliono indagare le vicende che hanno portato alla
costruzione del Monumento a partire dai disegni di Sant’Elia, dagli studi di Prampolini fino al progetto di Giuseppe Terragni,
raccontando questo originale episodio architettonico ed artistico, che ha saputo unire la corrente del futurismo a quella del razionalismo attraverso un’icona che caratterizza ancora oggi la fisionomia del panorama comasco.

Sono state raccolte le testimonianze di una serie di esperti di varie discipline come Gianni Biondillo, scrittore e architetto, Giuliano Collina, artista, Alberto Longatti, giornalista e storico , e Attilio Terragni, architetto.

La volontà di mettere a confronto vari punti di vista autorevoli
sulla vicenda del “Monumento ai caduti”, nasce dal desiderio di
definire un’immagine, seppur frammentata e a volte sfuocata,
ma pur sempre viva e attuale, di quel Monumento tanto forte e presente nella storia dell’architettura lariana. Non si tratta solo di una ricerca basata su documenti di archivio e pubblicazioni, bensì di una raccolta di testimonianze di quelle figure che hanno contribuito attraverso la loro esperienza e il loro racconto ad una rilettura e reinterpretazione del Monumento.

Parallelamente alle “testimonianze” alcuni video realizzati da un gruppo di studenti dell’Accademia di Architettura di Mendrisio, sotto il coordinamento del regista di fama internazionale Ila Beka, Antonio Sant’Elia (1888-1916). Visione e regola / Como 3 riportano l’attenzione al presente, all’hic et nunc, dove il Monumento diventa protagonista di una scena nuova ed inedita, non più legata alle contingenze storiche, culturali e politiche del tempo, riguardo alle quali numerosi sono gli studi e le ricerche, ma solo allo sguardo del regista che riesce a dare voce e nuova luce al Monumento.

Il passato e il presente sono al centro dell’iniziativa, che si
concretizza in una mostra al Novocomum di Terragni, nata dalla volontà del Presidente dell’Ordine degli architetti di Como, Michele Pierpaoli, e del Consiglio di dedicare un
approfondimento sul tema del rapporto fra monumento attuale e progetto santeliano per le celebrazioni del centenario e contemporaneamente dall’incontro tra il coordinatore della
Commissione Cultura, Stefano Larotonda, con il regista Ila Beka, in occasione del workshop “Filmare l’architettura”, tenutosi a Mendrisio lo scorso febbraio 2016 presso l’Accademia di Architettura.

La conoscenza del regista è stata l’occasione per
raccontare un tassello importante dell’architettura comasca
utilizzando il video come mezzo d’espressione in cui il punto di
vista in continuo divenire supera l’immagine fissa e statica del
Monumento, familiare nella nostra memoria architettonica legata a Giuseppe Terragni, e rievoca quel dinamismo, rimasto allora solo sulla carta, per via del destino che spettò al giovane e visionario Sant’Elia.

Il gruppo di lavoro, formato da architetti membri della
Commissione Cultura dell’OAPPC di Como ha inoltre selezionato una documentazione iconografica sul Monumento in collaborazione con l’Archivio Terragni e la Pinacoteca di Como. I documenti prodotti durante questa ricerca saranno inseriti nel catalogo della mostra.

mostra sant'elia