Weekend multiculturale al San Teodoro: teatro, film, talk e cibo direzione Medio Oriente



Al Teatro Comunale San Teodoro di Cantù sta per iniziare un fine settimana interamente dedicata al delicato e attuale rapporto tra Occidente e Medio Oriente, con un particolare focus sulla Siria. Ancora una volta saranno le donne le mediatrici tra luoghi e culture che si confondono e si fondono sulla spinta degli inarrestabili flussi migratori.
Si inizia da un aperitivo (collaudata modalità del San Teodoro che si è rivelata efficace), venerdì 2 dicembre ore 19.00, durante il qualeLE DONNE SIRIANE SI RACCONTANO. Falafel, hummus (per i più curiosi in fondo il menù completo), la tradizione culinaria siriana accompagneranno le chiacchiere insieme a un gruppo di donne siriane richiedenti asilo, attualmente ospitate in provincia di Como, con le loro storie e come sono arrivate fin qui.
L’aperitivo introdurrà lo spettacolo del giorno successivo RITRATTO DI DONNA ARABA CHE GUARDA IL MARE. Per l’occasione, saranno presenti anche il regista, Claudio Autelli, il dramaturgo Davide Carnevali e tutta la compagnia.
L’evento è organizzato in collaborazione conCoordinamento Comasco per la Pace e Comune di Cantù, nel contesto della manifestazione: “I venerdì della storia“. L’ingresso è libero senza prenotazione
Sabato debutta in prima nazionale al Teatro San Teodoro RITRATTO DI DONNA ARABA CHE GUARDA IL MARE, spettacolo Vincitore del Premio Riccione 2013 alla Drammaturgia. Il testo di Davide Carnevali è il racconto di un uomo europeo e una donna nordafricana, spinti rispettivamente dalla curiosità e dalla speranza, che si incontrano cambiando così il destino di ognuno. Un testo sulla condizione della donna e sul potere dell’uomo, una lotta verbale che genera distanza e alimenta l’incomprensione tra esseri umani già diversi tra loro.
Teatro San Teodoro – via Corbetta, 7 CANTU’
Sabato 3 dicembre alle ore 21.00
RITRATTO DI DONNA ARABA CHE GUARDA IL MARE
Testo Davide Carnevali
Regia Claudio Autelli
con Alice Conti, Michele Di Giacomo, Giacomo Ferraù e Giulia Viana
Scene e costumi Maria Paola Di Francesco
biglietti:
INTERO | 15 €
RIDOTTO (under 25, over 65, Soci Coop/ Arci / Parolario/ Coop AttivaMente/ Musicisti di Como/Arte&Arte) | 13 €
RIDOTTO 50% (under 14, portatori di handicap)| 7.50 €

A tu per tu con Davide Carnevali: qualche curiosità in più sul testo
Il paese a cui si fa riferimento nel testo è un paese imprecisato ma sicuramente nordafricano-mediterraneo, può essere Marocco, Algeria, Tunisia o Libia. Noi spesso diciamo che questi sono paesi arabi ma, in realtà, quella araba è una dominazione culturale che ha imposto nei secoli una lingua e una religione comuni. Nello stesso modo in cui il colonialismo europeo più recentemente ha imposto un’organizzazione della società economica e dell’apparato statale. La lingua araba è per loro una lingua della cultura, così come il francese è la lingua commerciale, ma tutti quei paesi parlano nel quotidiano anche lingue proprie. Il nostro punto di vista “appiattisce” tutte le differenze, per noi sono semplicemente arabi, stranieri, barbari; per questo motivo ogni lingua o dialetto parlato nell’opera viene formalmente percepito come una sola lingua. In definitiva questo è un testo sulla nostra incapacità o non volontà di approfondire la conoscenza dell’estraneo e indagare nelle differenze culturali – dunque linguistiche. Quindi il nostro termine “arabo” applicato a quel contesto è in parte un errore, che nasce dalla nostra poca conoscenza di quei paesi. Il titolo dell’opera riflette questo errore, come dice ad un certo punto la Donna: «Non siamo arabi, anche se è quello che si dice, anche se è quello che si scrive, anche se è quello che uno straniero pensa di noi. Ma uno straniero che non conosce davvero questo paese di solito dice cose sbagliate e scrive cose sbagliate. Anche se forse questo per lui non significa niente». Diciamo che il titolo ammette la mia ignoranza, o quantomeno sintetizza l’approccio superficiale del punto di vista europeo sulla questione. L’uomo europeo va, prende quello che vuole e se ne va, proprio come ha fatto l’Europa durante il colonialismo, senza aver davvero capito il valore delle sue azioni e le conseguenze disastrose del suo comportamento.
La parola a Claudio Autelli: note di regia
Un uomo e una donna appartenenti a culture differenti, una sera al tramonto davanti il mare. Questa fotografia o meglio questo disegno, tratteggiato in fretta, è il principio della storia. Come contemplando un quadro di Hopper, immaginiamo i pensieri di quelle figure cristallizzate in un istante della loro vita, così di fronte questo primo incontro l’immaginazione comincia a fare il suo lavoro. La parola non risolve le domande dello sguardo di chi ascolta, ma al contrario alimenta altre domande. Attraverso il susseguirsi dei loro incontri tra le strade della vecchia città e poi in differenti stanze di un hotel, permane la sensazione di una sospensione del tempo; possono essere passati pochi minuti, giorni, o settimane tra un frammento e l’altro. Il tempo è scandito non dall’orologio ma dai movimenti della parola nel suo tentativo di farsi ponte tra culture tra loro lontane.
IL PREMIO RICCIONE
E’ considerato unanimemente il più autorevole riconoscimento teatrale alla drammaturgia. Viene attribuito al migliore autore di opera originale in lingua italiana mai rappresentata in pubblico. Fondato nel 1947, viene assegnato per la prima volta ad un appena ventiquattrenne Italo Calvino

Per chiudere un weekend Oriente-Occidente, domenica 4 dicembre alle ore 21, il film MUSTANG , Oscar al miglior film in lingua straniera 2016. La regista Deniz Gamze Ergüven racconta la vicenda di Lale e le sue quattro sorelle che in un remoto villaggio turco scatenano uno scandalo dalle conseguenze inattese per essersi messe a giocare con dei ragazzini tornando da scuola. La proiezione è realizzata in collaborazione con “I Venerdì della Storia”.
Il menù completo dell’aperitivo di venerdì 2 dicembre ore 19 al Teatro San Teodoro:
Falafel
Babagannush crema di melanzane tahina yogurt (o senza x vegan) spezie. .
Pane e Zatar (spezia di timo maggiorana etcc)
Tapuli (Burgol, prezzemolo ,pomodori, cipolla….)
Hummos (ceci tahina, yogurt,aglio,spezie)
Foglie di uva con riso e spezie
Pane siriano
Dolce di semolino (bosbosa)