Infermiera in silenzio al Bassone, il medico-amante risponde al giudice



Laura Taroni non parla dopo aver letto l’ordinanza di custodia cautelare. Cazzaniga risponde e rilancia:”Nessun paziente ucciso”. Il suo legale chiede i domiciliari
Lei ha scelto la linea del silenzio. Facoltà prevista dalla legge. Laura Taroni, la 40enne inferiera di Lomazzo accusata delle morti in corsia all’ospedale di Saronno, non ha risposto oggi alle domande del Gip di Busto Arsizio, andata al Bassone per l’interrogatorio di garanzia. E’ rimasta zitta in attesa forse di un successivo colloquio. Oggi niente da dire dopo lo choc e l’orrore per le sue intercettazioni telefoniche (tutte contenute nel capo di imputazione che ha ricevuto prima di entrare in cella).
Ha parlato al Gip di Busto – nel carcere varesino – il suo amante-medico accusato dal Pm e dai carabinieri di avere ucciso almeno cinque persone (ma altri accertamenti sono tuttora in corso). Leonardo Cazzaniga avrebbe negato gli addebiti parlando genericamente di avere alleviato spesso il dolore dei pazienti. Ma nessun accanimento verso di loro. Il sul legale, Enza Mollica, ha presentato poi istanza per ottenere gli arresti domiciliai nella casa di Rovellasca.