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Morti sospette: Cazzaniga dal Pm e la Procura vuole l’arresto del primario

7 dicembre 2016 | 10:41
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La magistratura di Busto vuole i domiciliari per Nicola Scoppetta, accusato di avere “coperto” e molto, l’operato del medico di Rovellasca. L’infermiera sempre in silenzio al Bassone.

Leonardo Cazzaniga davanti al Pm: nuovo interrogatorio in vista per il 60enne medico di Rovellasca, da ormai una settimana in carcere con l’accusa di avere ucciso quattro pazienti in ospedale a Saronno ed avere provocato anche il decesso del marito di Laura Taroni, infermiera 40enne, poi diventata anche la sua amante e complice. E intanto la Procura di Saronno ha presentato appello contro la decisione del giudice delle indagini preliminari di non concedere gli arresti domiciliari per Nicola Scoppetta, il primario del pronto soccorso dove lavoravano Cazzaniga e l’infermiera comasca. Laura Taroni finora è rimasta in silenzio in carcere: è tuttora rinchiusa al Bassone.

Scoppetta è indagato a piede libero per omessa denuncia e favoreggiamento. Nei giorni scorsi non si è presentato all’interrogatorio in caserma dai carabinieri. Secondo la Procura bustocca il primario avrebbe anche fatto pressioni sul personale, infermieri in particolare, mentre si stava indagando sui decessi sospetti avvenuti nei mesi scorsi. Secondo il procuratore di Busto Gianluigi Fontana il primario Scoppetta in libertà sarebbe un concreto pericolo di inquinamento delle prove. L’inchiesta non è ancora conclusa.