Le morti sospette in corsia: la cugina dell’infermiera tre ore davanti al Pm
La donna chiarisce la sua posizione. in un precedente interrogatorio aveva taciuto alcuni dettagli. La settimana prossima il Riesame sull’ex primario Scoppetta.
Sono ripresi gli interrogatori, in Procura Busto Arsizio, per le morti sospette in ospedale a Saronno delle quali è accusato il medico di Rovellasca Leonardo Cazzaniga – tuttora in carcere anche se lui nega – e la sua amante, l’infermiera Laura taroni di Lomazzo. Stamane ha risposto per oltre tre ore alle domande del pm Maria Cristina Ria, stavolta nella vesta d’indagata, Filomena Pistidda, cugina dell’infermiera, accusata di aver ucciso il marito con un sovradosaggio di farmaci, è indagata per falsa testimonianza ai pm dopo che era emerso il contenuto di una telefonata intercettata e entrata negli atti dell’inchiesta in cui la donna, parlando con la parente, diceva di aver tenuto nascosti alcuni dettagli a sua conoscenza sul rapporto fra l’infermiera e il medico anestesista Leonardo Cazzaniga,
Questa mattina la donna, assistita dall’avvocato Elisabetta Brusa, avrebbe chiarito la sua posizione rispondendo a tutte le domande nel corso dell’interrogatorio. La mancata comunicazione di certi dettagli agli investigatori durante il primo colloquio, secondo la difesa, sarebbe da attribuire al fatto che la donna non pensava che potessero essere utili ai fini dell’indagine.
Ora l’attesa è per la prossima settimana, giorno 10 gennaio: al tribunale del Riesame di Milano sarà discusso il ricorso della Procura di Busto contro il mancato accoglimento dei domiciliari per Nicola Scoppetta, l’ex primario del Pronto soccorso accusato di aver coperto Cazzaniga in diverse occasioni. Per i magistrati dovrebbe finire ai domiciliari per il rischio di inquinamento delle prove. Finora, però, Scoppetta è rimasto indagato, ma a piede libero