Elicottero 118 e Soccorso Alpino: gli “angeli” comaschi nell’inferno dell’Abruzzo
Stanno lavorando in situazioni critiche, ma con impegno e professionalità: alcuni procedono anche con gli sci ai piedi per aiutare le piccole frazioni ancora isolate. Foto e reportage.
Non solo l’elisoccorso del 118 di Como con i suoi medici ed infermieri a bordo, fondamentale in queste ore. A portare aiuto alla popolazione dell’Abruzzo, devastata da freddo, neve e terremoto, in queste ore ci sono anche le squadre del CNSAS Lombardo (Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico). I soccorritori sono impegnati nell’area della valanga che ha travolto l’Hotel Rigopiano a Farindola, ma anche in diversi altri comuni, tra cui Pastignano, Montorio al Vomano e Villa Castellana, in provincia di Teramo, Castel Trosino (AP).
Le cinque Delegazioni lombarde (V Bresciana, VI Orobica, VII Valtellina – Valchiavenna, XIX Lariana e IX Speleologica) stanno collaborando con i tecnici del Servizi regionali CNSAS di Veneto, Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Molise, Lazio e Abruzzo e con le altre forze in campo, coordinate dal Dipartimento di Protezione Civile nazionale. I tecnici del Soccorso alpino hanno a disposizione mezzi fuoristrada e cingolati attrezzati per percorrere tratti innevati in montagna ma procedono anche a piedi o con gli sci. Le frazioni poste più in alto sono in molti comuni bloccate dalla neve, che supera i due metri a una quota di circa 900 di altitudine. Le famiglie spesso non hanno a disposizione l’energia elettrica e la connessione telefonica ma molti sono attrezzati con un generatore autonomo, anche se la benzina comincia a scarseggiare, e hanno viveri e acqua. Hanno soprattutto bisogno di avere un quadro della situazione, di avere una mano per creare brevi vie d’accesso nella neve o per accudire gli animali, oltre che di comunicare con i parenti rimasti a valle, che non riescono ad avere notizie in quanto le comunicazioni sono molto difficoltose.
Alcune persone hanno anche bisogno del soccorso sanitario, farmaci e assistenza: i tecnici del CNSAS Lombardo sono infatti certificati per portare il soccorso sanitario in ambiente ostile, accanto a medici e infermieri che ricevono dalla Scuola medica nazionale del CNSAS una formazione specialistica, con corsi accreditati ECM, di base e avanzati, sulla medicina d’urgenza e d’emergenza in ambiente montano, ipogeo e canyon, valutando materiali in uso e progettando o studiando soluzioni ai differenti problemi.
E per loro, in queste ore, valanghe di affetto e complimenti arrivano su tutti i Social dall’Italia intera. La loro abnegazione si sta rivelando fondamentale per il soccorso alle popolazioni stremate del centro Italia: come detto, in mezzo a loro anche tecnici della delegazione lariana che da anni opera in condizioni molto difficili.