Cinema Italiano a Como: il film su Falcone e Borsellino all’Asinara, “Era d’estate”

3 febbraio 2017 | 16:03
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Cinema Italiano a Como: il film su Falcone e Borsellino all’Asinara, “Era d’estate”
Cinema Italiano a Como: il film su Falcone e Borsellino all’Asinara, “Era d’estate”
Cinema Italiano a Como: il film su Falcone e Borsellino all’Asinara, “Era d’estate”

Metti Giovanni Falcone e Paolo Borsellino in maniche di camicia al mare…non è una storiella salace e, detto così, potrebbe sembrare irriverente per due figure istituzionali nella lotta alla mafia, due Eroi italiani. Però questo è l’incipit del film “Era d’estate” della regista e sceneggiatrice romana Fiorella Infascelli in programma alle 21 di oggi, venerdì, per IL CINEMA ITALIANO 12.Festival a Como.

Il film è il racconto intimo e familiare del ritiro forzato dei due giudici nel 1985, con le proprie famiglie, presso l’isola-bunker dell’Asinara, per motivi di sicurezza; così trascorre per i due uomini un mese fatto di notti insonni, sorrisi e pensieri, in attesa di poter continuare a lavorare al maxi processo che, la storia insegna, porterà in carcere molti dei protagonisti della criminalità organizzata. Dunque entrambi sono entrati nel mirino di Cosa Nostra, ma anche di quella parte della politica che preferisce il “vivi e lascia vivere”, quando si tratta di mafia.

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“Era d’estate” racconta l’ostruzionismo dello Stato che, dopo aver mandato i due giudici “in vacanza coatta”, rifiutava di inviare loro i faldoni necessari per mettere in piedi l’istruttoria del maxiprocesso, e descrive la minaccia all’incolumità di due uomini e delle loro famiglie, ma sceglie di farlo in un contesto di acqua e luce, invece che in un teatro delle ombre, attraverso i colori pastello di un’estate di metà anni Ottanta filmata come un home movie di grande delicatezza nei confronti dei suoi protagonisti. Fiorella Infascelli racconta due uomini la cui consapevolezza di andare incontro ad un destino già deciso era totale, ma insufficiente a farli desistere dalla ricerca di giustizia e verità.

Soggetto, sceneggiatura e regia di Fiorella Infascelli, una donna di cinema da tanti anni, mentre Massimo Popolizio e Beppe Fiorello sono impegnati rispettivamente nei panni dei giudici Falcone e Borsellino uccisi dalla mafia nel 1992 , ruoli per cui hanno ricevuto i premio speciali dei 70 anni dei Nastri d’Argento. Nel cast anche Valeria Solarino, che incarna la Francesca Morvillo, moglie di Falcone, e Claudia Potenza che interpreta Agnese Piraino Leto, moglie di Borsellino.

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Alle 18 la prima pellicola in concorso oggi al Festival del Cinema Italiano di Como è “Lo Scambio” di Salvo Cuccia. C’è ancora la criminalità organizzata in questa storia. Tutto si svolge in un giorno, nel 1995, in una Palermo plumbea. Personaggi senza nome scivolano verso il loro destino. Una coppia inizia una giornata anomala. Lei è una bellissima quarantenne tormentata dal pensiero dei bambini mai avuti. Lui è un commissario di polizia che sembra prendersi cura di lei, ma è totalmente preso dal suo lavoro. Ha un autista che lo porta dappertutto, anche a interrogare un ragazzo che conosceva altri due uccisi quel giorno. L’autista non crede che il ragazzo sia coinvolto, ma il commissario va avanti in maniera decisa ed esasperata. Lei vaga per le stanze di una casa linda che riflette la sua condizione apparentemente normale ma che sotto cela tutta la sua disperazione. Si alternano i volti, i corpi, le situazioni, tra il mondo di lei, quello di un bambino rapito dalla mafia tempo prima e quello del ragazzo che subisce l’interrogatorio del commissario e dei suoi uomini alquanto rudi. Poi gli eventi precipitano e tutto si evolve, aldilà delle apparenze, svelando gli inquietanti contorni di una storia fatta di cause ed effetti, in cui i crimini perpetrati si ripercuoteranno non solo su chi li subisce, ma anche su chi li compie. E da cui nessuno, in un modo o in un altro, rimarrà immune.

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