Venti eco-contatori nei nostri boschi per misurare il passaggio di escursionisti



Ci sono venti occhi nascosti tra le fronde, venti osservatori h24 di quanto avviene nei boschi. Si chiamano “ecocontatori” (centraline a sensore piroelettrico o a lastra acustica) e sono stati collocati – a partire dal 2009 – da ERSAF in otto foreste regionali. Servono a registrare il numero dei visitatori, per quantificare la fruizione dei boschi e orientare eventuali interventi di sistemazione e miglioramento delle strutture esistenti, a partire dai sentieri.
Ce ne sono cinque ai Corni di Canzo (CO) e nella Foresta Gardesana occidentale (BS), due in Valsolda (CO), ad Azzaredo Casù (BG), in Val Masino (SO), in Val Lesina (SO). Uno a Foppabona (LC-BG) e uno in Valle del Freddo (BG). Ne erano stati collocati nel tempo anche diversi altri, ma la permanenza all’aperto non giova alla buona salute. Pertanto, al momento, i conti sono stati fatti sui 20 funzionanti.

Cosa hanno visto e cosa ci raccontano questi instancabili occhi?
Si veda la tabella, con i dati relativi al 2016. Ci sono sentieri (in Val Masino) dove passano di media, nei giorni festivi, oltre 1500 persone (e 832 nei giorni feriali). Altri sono pressoché sconosciuti: tre-quattro persone di media al giorno, non di più. In mezzo, tutti i numeri possibili.
Certamente, alcuni elementi sono scontati: nei sentieri notoriamente turistici passa gente, altri sono per così dire periferici. Ma nessuno finora aveva contato gli escursionisti, ora per ora, giorno per giorno.
I dati di maggiore affluenza del 2016 sono stati registrati in Val di Mello (SO) e lungo i principali sentieri della Foresta Corni di Canzo, con un valore massimo di 63.660 passaggi/anno lungo il percorso Fonti di Gajum/Prim’Alpe in Val Ravella.
I 3-4 passaggi rilevati in Valsolda sono nel punto più remoto della Riserva Valsolda, nel cuore della parte integrale dove l’escursionista può attraversare l’area protetta esclusivamente sul sentiero…

A maggior ragione, pertanto, diventa interessante il dato storico, e cioè il confronto negli anni, dal 2010 al 2016.
Dato che fa registrare l’impennata seguita all’apertura del nuovo rifugio Balicco nella Foresta Azzaredo (BG), che ha determinato un significativo aumento (+50%) del flusso turistico nel periodo estivo, soprattutto nel fine settimana. O l’andamento differente tra un sentiero e l’altro, conseguente all’attivazione di iniziative di promozione o a sistemazione di sentieri o altre attività che i gestori delle riserve o delle foreste possono valutare.




