Fa’afafine – Mi chiamo Alex: lo spettacolo gender che fa discutere al Teatro San Teodoro




“Mi chiamo Alex e sono un dinosauro”. Alex, il protagonista dello spettacolo di sabato 11 febbraio al Teatro San Teodoro, ha sempre le idee chiare su ciò che vuole essere: “i giorni pari è maschio e i giorni dispari è femmina, dice. Ma oggi è diverso: è innamorato, per la prima volta, e sente che tutto questo non basta più. Oggi vorrebbe essere tutto insieme, come l’unicorno, l’ornitorinco, o i dinosauri”.
Alex che è un ragazzo di ‘genere non conforme’, in inglese si dice ‘gender creative’, o semplicemente un bambino-bambina, come ama rispondere quando qualcuno gli chiede se è maschio o femmina.Esiste una parola nella lingua di Samoa, che definisce coloro che sin da bambini non amano identificarsi in un sesso o nell’altro. Fa’afafine vengono chiamati: un vero e proprio terzo sesso cui la società non impone una scelta, e che gode di considerazione e rispetto. Alex non vive a Samoa, ma vorrebbe anche lui essere un “fa’afafine”. La sua stanza è un mondo senza confini che la geografia possa definire: ci sono il mare e le montagne, il sole e la luna, i pesci e gli uccelli, tutto insieme. Il suo letto è una zattera o un aereo, un castello o una navicella spaziale.

Fuori dalla stanza di Alex ci sono Susan e Rob, i suoi genitori. Lui non vuole farli entrare; ha paura che non capiscano, e probabilmente è vero, o almeno lo è stato, fino a questo momento. Nessuno ha spiegato a Susan e Rob come si fa con un bambino così speciale; hanno pensato che fosse un problema, hanno creduto di doverlo cambiare.
Sabato 11 febbraio alle ore 21 arriva a Cantù FA’AFAFINE. MI CHIAMO ALEX E SONO UN DINOSAURO, spettacolo del giovanissimo autore e regista siciliano, Giuliano Scarpinato che affronta il delicato tema della libera ricerca dell’identità sessuale in età pre-adolescenziale. Lo spettacolo, che ha ricevuto i maggiori riconoscimenti nazionali in ambito di teatro – ragazzi, è da diversi mesi al centro di un’accesa polemica, che ha purtroppo portato in alcuni Comuni alla sua censura. Il Teatro Comunale San Teodoro di Cantù – scrivono gli organizzatori in una nota – è onorato di poter ospitare un lavoro che, oltre alla indiscussa qualità artistica, rappresenta un baluardo della libera espressione e dell’abolizione dei tabù sociali.
E’ uno spettacolo che descrive una giornata nella vita di questa famiglia, perché questo ragazzino che subisce a scuola un bullismo martellante, che soffre della sua condizione di isolamento e di vergogna”.è un bel suggerimento per un pubblico adulto, disorientato, che annaspa senza capire di fronte a una realtà che non sospetta, non conosce, eppure esiste e succede anche che li riguardi da molto vicino.

Teatro Comunale San Teodoro di Cantù
presenta
Sabato 11 febbraio ore 21.00
FA’AFAFINE
MI CHIAMO ALEX E SONO UN DINOSAURO
testo e regia Giuliano Scarpinato
con Michele Degirolamo
in video Giuliano Scarpinato e Gioia Salvatori
visual media Daniele Salaris – Videostille
progetto scenico Caterina Guia
assistente scene e costumi Giovanna Stinga
luci Giovanna Bellini
illustrazioni Francesco Gallo – Videostille
produzione CSS Teatro Stabile di Innovazione del Friuli Venezia Giulia / Teatro Biondo Palermo
VINCITORE EOLO AWARD 2016 – MIGLIOR SPETTACOLO TEATRO RAGAZZI
VINCITORE PREMIO INFOGIOVANI – FIT FESTIVAL LUGANO 2015
VINCITORE PREMIO SCENARIO INFANZIA 2014
Adatto per un pubblico dagli 8 ai 99 anni
COSTO DEL BIGLIETTO
INTERO | 15 €
RIDOTTO (under 25, over 65, Soci Coop/ Arci / Parolario/ Coop AttivaMente/ Musicisti di Como/Arte&Arte) | 13 €
RIDOTTO 50% (under 14, portatori di handicap)| 7.50 €
PRENOTAZIONI E ACQUISTO BIGLIETTI
Biglietteria: lun/giov dalle 17 alle 20; merc/ven dalle 10 alle 13)
Teatro San Teodoro via Corbetta, 7 CANTU’
RICONOSCIMENTI
Motivazione della giuria
Eolo award 2016
Per aver creato uno spettacolo davvero unico nel teatro ragazzi italiano per le poetiche e incisive modalità con cui viene proposto un tema ancora considerato tabù, non solo nel teatro per l’infanzia. Lo spettacolo, attraverso una perfetta mescolanza di ironia e adesione emozionale, narra la storia di Alex, un bambino interpretato in modo credibilissimo dal ventottenne Michele Degirolamo, che non ha ancora deciso se essere maschio o femmina. Il tema della libera ricerca della propria identità sessuale come atto imprescindibile della felicità di ogni essere umano, e la sua rappresentazione nel medesimo tempo leggera e profonda in tutti i suoi aspetti, fanno dello spettacolo un’esperienza assolutamente necessaria per il mondo del teatro ragazzi italiano, ma non solo. Lo spettacolo dovrebbe esser proposto, di rigore, in tutte le scuole del nostro Paese.
Motivazione della giuria
Premio Infogiovani / FIT festival Lugano 2015
Per la magia e la poesia racchiuse in un racconto trattato con leggerezza e innocenza fanciullesca. La spiazzante delicatezza con cui il tema è stato trattato ha colpito e stupito il pubblico composto prevalentemente da giovani. Le emozioni e il conflitto interiore sono stati portati in scena unendosi alla fervida interpretazione del protagonista Alex, facendone uno strumento di fuga per non affrontare il mondo.
Motivazione della giuria
Premio Scenario infanzia 2014
La storia di un adolescente alla scoperta di sé e della sua identità sessuale ci introduce in uno spazio famigliare popolato di giochi e attraversato da conflitti e aperture oniriche. Un tema arduo, individuato con coraggio e accuratezza di indagine e portato in scena da attori dotati di ironia e leggerezza. Un’occasione importante per stimolare una discussione sulla differenza di genere in ambito educativo e formativo.
Per aver creato uno spettacolo davvero unico nel teatro ragazzi italiano per le poetiche e incisive modalità con cui viene proposto un tema ancora considerato tabù, non solo nel teatro per l’infanzia. Lo spettacolo, attraverso una perfetta mescolanza di ironia e adesione emozionale, narra la storia di Alex, un bambino interpretato in modo credibilissimo dal ventottenne Michele Degirolamo, che non ha ancora deciso se essere maschio o femmina. Il tema della libera ricerca della propria identità sessuale come atto imprescindibile della felicità di ogni essere umano, e la sua rappresentazione nel medesimo tempo leggera e profonda in tutti i suoi aspetti, fanno dello spettacolo un’esperienza assolutamente necessaria per il mondo del teatro ragazzi italiano, ma non solo. Lo spettacolo dovrebbe esser proposto, di rigore, in tutte le scuole del nostro Paese.
Motivazione della giuria
Premio Infogiovani / FIT festival Lugano 2015
Per la magia e la poesia racchiuse in un racconto trattato con leggerezza e innocenza fanciullesca. La spiazzante delicatezza con cui il tema è stato trattato ha colpito e stupito il pubblico composto prevalentemente da giovani. Le emozioni e il conflitto interiore sono stati portati in scena unendosi alla fervida interpretazione del protagonista Alex, facendone uno strumento di fuga per non affrontare il mondo.
Motivazione della giuria
Premio Scenario infanzia 2014
La storia di un adolescente alla scoperta di sé e della sua identità sessuale ci introduce in uno spazio famigliare popolato di giochi e attraversato da conflitti e aperture oniriche. Un tema arduo, individuato con coraggio e accuratezza di indagine e portato in scena da attori dotati di ironia e leggerezza. Un’occasione importante per stimolare una discussione sulla differenza di genere in ambito educativo e formativo.