Teatro pieno a Cantù per Fa’afafine, il contestato spettacolo gender fluid


A Cantù ieri sera il Teatro San Teodoro era completo in ogni ordine di posto per Fa’afafine: lo spettacolo che affronta un tema molto delicato, e peraltro particolarmente discusso, quello del cosiddetto «gender fluid», ossia senza una chiara identità sessuale. Fa’afafine, in lingua samoana denota delle persone a metà tra il genere maschile e quello femminile. La parola dà il titolo allo spettacolo che ha generato molte discussioni in Italia e, in alcune città, è stato censurato.
Anche a Cantù un esiguo gruppo di attivisti di Forza Nuova ha partecipato ad una manifestazione, autorizzata, contro la rappresentazione dello spettacolo

Nessun impedimento, comunque, al regolare svolgimento dello spettacolo al quale ha assistito un pubblico variegato nel quale spiccavano molti giovani e giovanissimi spettatori.
“Oggi per Alex è un giorno importante: ha deciso di dire ad Elliot che gli vuole bene, ma non come agli altri, in un modo speciale. Cosa indossare per incontrarlo? Il vestito da principessa o le scarpette da calcio? Occhiali da aviatore o collana a fiori? Alex ha sempre le idee chiare su ciò che vuole essere: i giorni pari è maschio e i dispari è femmina, dice. Ma oggi è diverso: è innamorato, per la prima volta, e sente che tutto questo non basta più. Oggi vorrebbe essere tutto insieme, come l’unicorno, l’ornitorinco, o i dinosauri”. “


Tra il pubblico anche il Sindaco di Cantù Claudio Bizzozzero con gli assessori Luca Delfinetti e Francesco Pavesi.

Al termine dello spettacolo alcuni giovani spettatori hanno voluto stringere la mano all’attore e scattare una foto ricordo.

(foto Francesca Marelli)