I Lunedì del Cinema: ironia argentina in “Il cittadino illustre”
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“Nemo propheta in patria”dice l’irresistibile film “Il cittadino illustre”dei registi argentini Mariano Cohn e Gastón Duprat in programma domani per i Lunedì del Cinema allo Spazio Gloria di via Varesina. Un film che stupisce in primo luogo per la straordinaria interpretazione del protagonista, Oscar Martínez, (Coppa Volpi a Venezia 2016), poi per l’apparente semplicità con cui riesce a destreggiarsi con humour in situazioni scomode, soprattutto infine per il modo in cui vuole rinnovare la riflessione su fama e origini, realtà e finzione, cultura e provincialismo.
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Il protagonista, Daniel Mantovani, è uno scrittore argentino, fuggito in giovane età dalla natia Salas, paesino a 700 km da Buenos Aires, ora letterato di fama mondiale di stanza a Barcellona. Dopo aver ricevuto il premio Nobel, trascorre i successivi cinque anni rifiutando qualsiasi impegno pubblico. Ma quando dalla mai dimenticata Salas, luogo che ha spesso raccontato nei suoi romanzi, arriva l’invito per ricevere il più alto riconoscimento del suo paese, la medaglia al cittadino onorario, Daniel decide contro ogni previsione di accettare la proposta e di tornare in incognito per alcuni giorni nel suo paese.
Mantovani viene accolto trionfalmente nel paese: un viaggio nel passato in cui ritrova alcuni vecchi amici, paesaggi di gioventù, ma anche un viaggio nel cuore stesso della sua letteratura, nella fonte delle sue creazioni. Affinità (poche) e insormontabili differenze (molte) riemergono però tra lo scrittore e Salas, trasformandolo ben presto, e nuovamente, in un elemento estraneo e provocatore nella vita dei suoi concittadini. E quell’affettuosità iniziale con cui il paese lo aveva riabbracciato, poco a poco, si trasforma in qualcosa d’altro, in rancore e disprezzo.
Scrivono i registi: “Il Cittadino Illustre” porta in scena diversi dibattiti aperti in Argentina e nel mondo. Uno di essi è il rigetto dello sguardo esterno e critico rappresentato dal protagonista, uno scrittore esiliato da anni in Europa, di fronte alla difesa nazionalista dei suoi conterranei. La vita serena, l’esaltazione di ciò che uno possiede e lo sguardo del piccolo paese sono uno stile di vita accettabile in un paese di provincia, ma per questo scrittore cosmopolita costituiscono la negazione di ogni idea di progresso. A questo conflitto viene aggiunta una sorta di ferita aperta nell’orgoglio argentino perché è un paese che vanta importanti scrittori che non hanno ottenuto però un Nobel per la letteratura, argomento che il film riprende, riconoscendo al protagonista quel premio che era invece stato negato a Jorge Luis Borges”.
Lunedì 27 febbraio ore 21
Spazio Gloria via Varesina
Ingresso intero 7€ – Ridotto 5€
Riservato ai soci Arci