Teatro Sociale: Emilio Solfrizzi è “Il borghese gentiluomo”




La stagione della prosa continua al Teatro Sociale venerdì 3 e sabato 4 marzo con “Il Borghese Gentiluomo” di Molière portato in scena da uno straordinario Emilio Solfrizzi per la regia di Armando Pugliese.
Solfrizzi, reduce dal grande successo di “Sarto per signora” di Feydeau, ha scelto di nuovo il teatro francese affrontando da protagonista un classico di Molière. La trama de “Il borghese gentiluomo”è lineare e semplice: un ricco borghese, il signor Jourdain, sogna di diventare nobile. Un desiderio destinato a restare tale perché le persone di cui si circonda per raggiungere il fine prefissato sono adulatori e scrocconi e si approfittano della sua follia mentre lo raggirano per ottenerne un guadagno personale.

Ai truffatori si contrappone la moglie di Jourdain, donna estremamente pratica e razionale che cerca di farlo rinsavire. Alla coppia dei Jourdain se ne aggiunge una secondaria, i rispettivi servitori dei due coniugi: la servetta Nicoletta, simpatica e coraggiosa, e Coviello, innamorati tra di loro. Ne nasce una farsa, chiassosa e colorata, tipica del teatro comico: quella del Gran Turco. Coviello, vestito da turco e parlando un turco maccheronico, si presenta a Jourdain e gli fa credere che il figlio del Gran Turco, di lignaggio reale, è qui per sposare Lucilla, la figlia di Jourdain. Jourdain, lusingato dalle promesse di nobiltà, cade nel tranello e ne nasce un fragoroso balletto-farsa. Di fronte all’ennesimo rifiuto del ‘borghese’ di dare in sposa sua figlia al non nobile ragazzo che ama, tutti d’accordo gli giocano la beffa finale e anche la moglie che, pur criticandolo aspramente lo ha sempre protetto, gli si schiera contro lasciandolo definitivamente solo nella sua folle utopia.
Al termine della vicenda Jourdain continuerà a sognare tutto quello che non potrà mai avere, come succede ai grandi personaggi comici del teatro di Molière. «Come l’avaro, come il malato immaginario, come l’ipocrita Tartufo – annota il regista Armando Pugliese – anche questo borghese che sogna di diventare un gentiluomo è, nella cultura letteraria europea, un archetipo: è il modello esemplare e imprescindibile del nuovo ricco, dell’arrampicatore sociale, dell’ambizioso che pretende di comprare col denaro quei meriti e quei titoli che non avrà mai».
A sottolineare questo carattere archetipo, la scelta di non ambientare lo spettacolo in un tempo definito: «Non è la Francia del Seicento, dunque, – spiega ancora Pugliese – ma piuttosto un non luogo e un tempo che ci risulta familiare, perché attraversando una cultura ormai geneticamente assimilata, ci fa riconoscere i giorni nostri.».

In questo allestimento in scena al Teatro Sociale è forte l’impronta comica voluta da Solfrizzi che affronta un grande classico della drammaturgia di tutti i tempi
BIGLIETTI: a partire da 13,00€ + prev.
I biglietti sono acquistabili presso la biglietteria del Teatro Sociale di Como secondo i seguenti orari:
il martedì e giovedì, ore 10.00 – 14.00
mercoledì e venerdì, ore 16.00 – 20.00
e il sabato, ore 10.00 – 13.00 e 14.00 – 18.00
Per info: biglietteria@teatrosocialecomo.it