Il bullismo in classe e online: mercoledì un convegno alla Da Vinci – Ripamonti



Un convegno per parlare di bullismo all’IIS Leonardo Da Vinci. E’ quello organizzato dal consigliere Daniela Maroni, in collaborazione con il Kiwanis di Como dal titolo “Il bullismo in classe e on line: come si manifesta e come si contrasta”.
Secondo l’indagine svolta dal gruppo di lavoro “Semi di melo” in collaborazione con l’Università Bicocca, in Lombardia sarebbero 71mila i ragazzi d’età compresa tra i 15 e i 24 anni ad aver avuto esperienza diretta di episodi di cyberbullismo, mentre oltre 230mila conoscono amici che hanno avuto questi problemi
Secondo l’ultimo rapporto dell’Istat, tra i ragazzi che usano cellulare e Internet il 5,9% ha denunciato di avere subito ripetutamente atti vessatori tramite sms, mail, chat o social network. Il 7,1% delle vittime sono ragazze contro il 4,6% dei maschi. E ancora: il recente studio effettuato su un campione di adolescenti lombardi e realizzato dal gruppo di lavoro ‘Semi di melo’, in collaborazione con l’Università Bicocca e con il sostegno di Regione Lombardia, rivela che il 20,5% degli intervistati dichiara di non trovare alcuna differenza nelle relazioni via web o personali; il 42% dei minorenni e il 43% dei maggiorenni hanno incontrato dal vivo persone conosciute online, il 18% è incappato nella diffusione di proprie immagini imbarazzanti e il 45% conosce coppie di coetanei che si scambiano immagini provocanti/osè si parla di bullismo telematico, di realizzazione e diffusione online di video e immagini, di molestie all’interno di chat-room, di blog o forum, di web-reputation, di bullismo a sfondo sessuale.
“Quello di oggi rappresenta un momento di riflessione rivolto agli studenti, ma anche per gli insegnanti e agli avvocati che, direttamente o indirettamente, hanno affrontato il tema. – commenta il Consigliere Segretario Daniela Maroni – Regione Lombardia in queste settimane ha approvato un’importante legge che vuole contrastare ogni forma di bullismo e di cyberbullismo. È la seconda regione d’Italia che va a sanzionare chi abusa di altri giovani. Meritevoli di considerazione, a mio parere, la previsione di campagne di sensibilizzazione e d’informazione; la promozione d’iniziative culturali sui temi della legalità e del rispetto reciproco; l’organizzazione di corsi di formazione per il personale scolastico ed educativo. Ma anche l’attivazione di percorsi di assistenza alle vittime attraverso psicologi ed esperti e con il supporto associazioni e istituzioni attive sul territorio, strumenti questi tutti utili da un lato per contrastare i fenomeni di bullismo e cyberbullismo che sono divenuti, negli ultimi anni, tanto “orribili” quanto “orribilmente normali”; dall’altro, per un recupero della fiducia in se stessi delle persone vittime dei vari episodi vessatori subiti. Sono da sempre molto sensibile a questi temi, una vera e propria emergenza moderna, i cui dati, come già accennato dai colleghi che mi hanno preceduto, sono, allo stato attuale, a dir poco allarmanti”.
Al convegno, oltre a Daniela Maroni, interverranno:Francesca Attilia Brianza, Assessore con delega al reddito di autonomia e inclusione sociale, Federica Zanella, Presidente Corecom Lombardia, Teresa Manes, avvocato e autore del libro “Andare oltre il pantalone rosa”, Adalgisa Maino psicologa e psicoterapeuta e Onia D’Antuono, Presidente Kiwanis di Como.
LA NORMA – Regione Lombardia è la seconda regione italiana, dopo il Lazio, ad avere una sua legge contro bullismo e cyberbullismo, in attesa di quella, ancora in via di approvazione, a livello nazionale. Sette articoli e 300mila euro di finanziamento per il 2017. Una legge che consentirà di mettere in rete ciò che viene già fatto e unire tutti i soggetti che si occupano del fenomeno in Lombardia. La legge, all’articolo 4, prevede l’istituzione di una Consulta che dovrà monitorare il fenomeno, raccogliendo informazioni e iniziative, in modo da ottimizzare le azioni sul territorio. All’articolo 6, c’è poi una clausola valutativa, ovvero si prevede che la Regione verifichi l’efficacia del provvedimento ogni due anni.
“Una legge che sta a significare che non si può più sottovalutare un fenomeno che conta ogni anno, più di un migliaio di nuovi casi. – conclude Daniela Maroni – Auspico che, attraverso questo progetto di legge, si possano concretamente prevenire e contrastare questi violenti fenomeni, evitando il verificarsi di gravissime ripercussioni fisiche e patologiche sulla vittima, tutelando lo sviluppo “sano” dei futuri adulti. Credo, infatti, che sia nostro dovere far crescere i nostri ragazzi educandoli al rispetto verso se stessi e verso gli altri e alla consapevolezza dei loro comportamenti. Ma, soprattutto, dobbiamo insegnare loro che la minaccia, l’insulto, l’offesa, il burlarsi prendendosela con i più deboli, la violenza, sono tutti atteggiamenti che non li faranno diventare “grandi” e “forti” ma li renderanno solo dei “piccoli uomini”.