Riecco la vera UnipolSai: dieci leoni portano la squadra alla finale scudetto

I ragazzi di coach Bergna ribaltano la sconfitta dell’andata contro Santo Stefano e ottengono il pass per l’atto finale:scontro con Porto Torres.
Ancora in finale scudetto. Per la quinta volta consecutiva dal 2013. La UnipolSai (basket in carrozzina serie A) non fallisce il suo obiettivo: tornare a combattere per quel tricolore che oggi campeggia sul petto dei suoi dieci leoni. Il rullo compressore canturino rimette in chiaro le gerarchie, quelle che sono durate stabilmente fino alla tragica Gara 1 di semifinale una settimana fa nelle Marche (51-48). Il match decisivo non ha mai avuto momenti di incertezza: il 76-61 finale di ieri sera racconta la partita che tutti si aspettavano, con solo una parentesi di terrore a metà dell’ultimo quarto quando Santo Stefano si è spinta fino a un minaccioso -9. Tanta la voglia di riscatto nei biancoblù, così come la necessità di non sprecare l’unica carta valida per onorare il titolo di Campioni d’Italia in carica. Con una prova corale impreziosita dalla tripla doppia di Brian Bell: 21 punti, 13 rimbalzi e 10 assist. Dall’altra parte del tabellone, nessun dubbio che Porto Torres mettesse il proprio nome al termine di una stagione dominata fino all’ultimo: con la vittoria di gara 2 per 81-19 contro la Deco Amicacci Giulianova, i sardi confermano la loro imbattibilità e strappano il primo pass in palio per il tricolore 2017.
“Ho sempre avuto fiducia dei miei ragazzi – ha commentato il coach della UnipolSai Marco Bergna -, sul finale avrei potuto rischiare qualche cambio ma ho scelto di tenere in campo chi aveva dato tutto fino a quel momento. Dopo 2-3 minuti iniziali in cui siamo stati un po’ contratti abbiamo controllato bene la partita. Sul finale abbiamo rischiato qualcosa, ci piace il thriller, ormai lo sappiamo. Abbiamo fatto una settimana intensa lavorando sui nostri errori: non abbiamo subito il press come la scorsa settimana e siamo riusciti a mettere in campo una grande difesa. Oggi Santo Stefano ha tirato peggio della scorsa settimana, ha subito la pressione della nostra prestazione. Noi abbiamo grandi giocatori, hanno dimostrato classe e carattere, dal primo all’ultimo. Ora abbiamo una pausa scandita dai ritiri nazionali, poi ci aspettano Coppa Campioni e Finale Scudetto: abbiamo ancora tanto da fare”.
“Ho avuto la possibilità di giocare tanto – ha commentato una soddisfatta Laura Morato -ho avuto tanto spazio questa sera, anche un po’ a sorpresa. Dalla mia ho cercato di dare tutto. A un certo punto ce la siamo vista un po’ brutta ma poi abbiamo dimostrato chi siamo. A Macerata non eravamo noi. Ci siamo conquistati la Finale Scudetto, adesso mai dire mai. La testa è anche alla Coppa Campioni, ovviamente: giocare in questa competizione lascia un grandissimo senso di responsabilità, non che il campionato abbia un valore minore, anzi. Ma giocarsi la più importante coppa europea regala una sensazione straordinaria”.
“Sono alla mia terza finale scudetto consecutiva in maglia UnipolSai – ha commentato Filippo Carossino – e sono contentissimo. Sapevamo di aver giocato una bruttissima partita la scorsa settimana a Macerata, abbiamo fatto una settimana intensa, lavorando tantissimo, in campo e dal punto di vista mentale. Era essenziale correggere gli errori fatti. Stasera abbiamo fatto una grande prestazione, difensivamente e giocando più fluidi in attacco. Abbiamo messo dentro le cose semplici. Vogliamo difendere il titolo che abbiamo sul petto, vorremmo rimanesse lì dove è oggi. Abbiamo giocato i primi due quarti con una difesa asfissiante poi abbiamo pagato un mini break loro nel quarto quarto, ma abbiamo mantenuto lucidità e distanze. Loro sono stati sicuramente all’altezza di questa serie di semifinale, hanno giocato due grandi partite, ci hanno messo in difficoltà soprattutto in gara 1. Un passo alla volta, partita dopo partita, vediamo dove riusciamo ad arrivare”.