Con Ex-Otago, il WOW MUSIC FESTIVAL finisce alla grande




Maledetta quella prima serata e l’acquazzone che ha impedito i concerti previsti. Ma il WOW MUSICA FESTIVAL ha saputo riprendersi già ieri sera e oggi darà la stoccata finale con tre concerti uno meglio dell’altro, da Giorgio Poi agli Ex Otago pasando per Canova, non saranno mai andati a Sanremo, ma sono tra il meglio della giovane musica italiana, quella che si sente nelle radio che affolla i concerti e, se c’è ancora qualcuno che li compra, che vende qualche disco.

La voglia repressa della prima serata andata male ha raddoppiato la gioia di ritrovarsi eri sera sotto il palco di Como e, in barba ad un vento freddo che tirava dal lago, l’atmosfera si è subito riscaldata con la giovane cantautrice Giungla, è salita di temperatura con Gazebo Penguins ed è addirittura arrivata all’incandescenza con i surreali Pop X che hanno aggiunto i loro bislacchi balletti alla performance. (foto sotto)

Anche per quest’ultima serata l’area dei giardini a lago ospita la streed food parade (che prosegue fino a domenica sera), in moda da offrire la possibilità di condividere non solo musica, ma anche la bellezza dello stare insieme. Il cibo su ruote che affianca WOW promette un viaggio nella tradizione tipica Italiana e nei sapori della nostra terra. Immersi nella magnifica cornice del Tempio Voltiano sul Lago di Como i più famosi piatti da strada arriveranno caldi e fumanti dai migliori FOOD TRUCK per un’esperienza culinaria unica, ricca di gusto e puro divertimento!
Non sempre lo ricordiamo, ma è invece da sottolineare che WOW è completamente gratuito. Sempre nella filosofia di WOW che non vuole essere solo musica, ma anche altre forme di intrattenimento giovanile, il festival Off ospita a partire dalle 19 fino alle 21 Spinoza Live all’ Ostello Bello di viale Rosselli. Dai capostipiti della satira in rete, una divertentissima serata per parole e immagini sulle manie del nostro tempo. Un viaggio tra politica, attualità e religione in cui nessuno sarà risparmiato. Riderete fino a vergognarvene con Stefano Andreoli, fondatore di Spinoza.it e voce di Radio Monte Carlo.

Alle 21.45 WOW MUSIC FESTIVAL da senso alla sua denominazione con la musica live dal palco di fronte al Tempio Voltiano. Subito Giorgio Poi(foto sopra), un artista da scoprire che ha appena firmato con Bomba Dischi, l’etichetta che ha scoperto Calcutta, Adriano Viterbini e gli stessi Pop X ascoltati ieri sera. Giorgio Poti, vero nome, cinque anni fa aveva già interessato le riviste specializzate con la band italiana di stanza a Londra “Vadoinmessico”. Finita quell’esperienza e accorciato leggermente il cognome ecco il primo album solista “Fa niente” figlio di un improvviso interesse del suo autore per alcuni grandi nomi della canzone italiana (Vasco Rossi, Paolo Conte, Lucio Dalla, Piero Ciampi) e, dal punto di vista sonoro, riprende quanto fatto con i Vadoinmessico. Sembrerebbero mondi difficili da conciliare, invece il merito principale di questo album è proprio quello di creare un insieme assolutamente organico e integrato tra un impianto compositivo chiaramente ispirato alla tradizione di casa nostra, per stile melodico, metrica, linguaggio, e un sound che non ha nulla non solo di italiano, ma anche di europeo
Nato a Novara, Giorgio Poi trascorre parte dell’infanzia a Lucca e poi a Roma. Appena ventenne si trasferisce a Londra, dove si diploma in chitarra jazz alla “Guildhall School Of Music And Drama”. Nel frattempo dà vita ai “Vadoinmessico”, con i quali pubblica il fortunatissimo album “Archaeology Of The Future” che li lancia in un tour che toccherà tutta l’Europa e anche gli States. Il progetto assumerà in seguito una nuova forma sotto il nome “Cairobi”. Dal 2013 vive tra Londra e Berlino, guardando all’Italia da lontano, e subendo il fascino di cui la distanza la impreziosisce. Così inizia a scrivere alcuni brani in italiano. Ne viene fuori un disco di canzoni d’amore personali, malinconiche e psichedeliche, in uscita per Bomba Dischi a Febbraio 2017.

Poi, dopo Giorgio Poi, tocca a Canova: nottambuli, libertini, sinceri, chitarre, tastiere, canzoni e sigarette ecco le skills della band milanese formata da Matteo Mobrici, Fabio Brando, Federico Laidlaw e Gabriele Prina. “Avete ragione tutti” è il loro disco di esordio, è un album di pop italiano indipendente Le melodie catchy, la scrittura schietta e i ritornelli aperti e irruenti costituiscono gli elementi distintivi della band. Romanticismo metropolitano, sensualità Prêt-à-porter, un briciolo di malinconia e tanta spontaneità fanno del disco un esordio tanto giovane quanto autorevole.
Come si dice: il meglio viene in fondo, non è sempre così, ma lo è in questa edizione del WOW FESTIVAL. I genovesi Ex- Otago non sono così giovani come il resto della line up 2017, ma stanno vivendo un momento magico anche grazie all’ultimo album “Marassi” uscito nel 2016 e rieditato quest’anno con quattro canzoni aggiunte e, soprattutto, una serie di amici che hanno voluto partecipare, gente como Caparezza, Eugenio Finardi, Levante, Jack La Furia e altri tra cui i comaschi IISO che hanno rimixato la canzone “Sognavo di fare”.

Nati a Genova ormai 15 anni fa gli Ex-Otago sono tra i pochi gruppi che hanno un suono capace di rappresentare il mondo del pop italiano contemporaneo. Oggi gli Ex-Otago sono cinque: Maurizio, Simone, Olmo, Francesco e Rachid. Con «Marassi» sono arrivati al grande pubblico e agli onori degli eventi mainstream, dal concertone romano del Primo Maggio, alla recente apertura ai Radiohead per l’I-Days Festival.
«Marassi è casa nostra ed è un quartiere estremamente pop – spiega Maurizio Carucci, voce e “penna” del gruppo -. L’intento era proprio quello di mescolare testi anche profondi, con un approccio estremamente popolare, a metà tra la festa della birra e la dance anni ’90, anche un segnale di discontinuità. Non abbiamo raccontato i vicoli del centro già dipinti da altri; noi amiamo De André, Lauzi e Paoli ma ne abbiamo anche subito la presenza. Genova è conservatrice e raramente riconosce i suoi figli, noi volevamo rompere questa condizione dando un segnale anche territoriale». Rottura con la tradizione, voglia di segnare la propria strada, caratteristiche tipiche di chi interpreta una generazione e se ne sente parte, lo dimostrano successi come i «Giovani d’oggi» e «Cinghiali incazzati»
Nella notte gli spettatori di WOW salteranno come “cinghiali incazzati” salutando l’estate che è ritornata dopo una settimana d’acqua e salutando il festival giovane perchè, diciamocelo francamente, a Como non mancano certo occasioni culturali e di spettacolo, ma quali oltre a WOW (e Marker dello stesso gruppo creativo), interpretano veramente il gusto dei giovani? Riescono a creare comunity? Hanno lo stesso spirito libero? Teatro Sociale con il Festival Como Città della Musica, Swing Crash Festival e altre manifestazioni sono tutte ottime, ma i giovani hanno bisogno anche di altro, hanno bisogno di WOW
Perciò ringraziamo chi ha organizzato anche quest’anno il festival: Matteo “Taz” Montini, Stefano Lattanzi, Edoardo “yankee” Bianchi, Michele Mandaglio, Leopoldo Bianchi, Giovanni Magatti, Paolo Ghirimoldi, Franco Passalacqua, Alessio Picco, Matteo Anzani e Lorenzo Corti. Non mollate ragazzi