Delitto di Anzano, Gatto chiede scusa:”Mi sono difeso, non volevo uccidere”



Il Gip di Como Angiolini ha interrogato oggi il protagonista delle coltellate mortali di martedì. Confermato che l’arma è stata gettata su un camion in transito sulla provinciale. Resta in cella.
Chiede scusa. Alla sua famiglia, agli amici. Si rende conto – e lo conferma il suo avvocato di fiducia Michele Apicella – del dolore che ha provocato con il suo folle gesto di martedì. Le due coltellate (confermate dall’autopsia eseguita da Giovanni Scola all’obitorio del Sant’Anna) al “rivale” Simone Cardullo di Albavilla, 32enne, per una discussione legata a droga e soldi. Cristian Gatto, il 24enne di Anzano del Parco, è stato interrogato oggi dal Gip di Como Francesco Angiolini nel carcere del Bassone. Al termine dell’interrogatorio il giudice ha confermato per lui – come richiesto dal Pm Nalesso – la custodia cautelare in carcere. L’accusa è di omicidio volontario.
Gatto sostanzialmente ha spiegato al giudice, rispondendo a tutte le domande, che non voleva uccidere Simone. “Mi sono difeso dalla sua aggressione…” ha ripetuto diverse volte. La conferma anche che il coltello usato lo ha preso dalla cucina dopo il primo litigio sulla porta di casa e che dopo il ferimento di Cardullo – rimasto agonizzante sulla sua auto – se n’è liberato (in un momento in cui era in totale confusione) lanciandolo su un camion di ferro in transito sulla vicina provinciale.
Resta ancora da fissare la data del funerale di Simone ad Albavilla: la cerimonia la prossima settimana.