Pallacanestro Cantù, si parte senza proclami:”Dobbiamo meritarci i vostri applausi…”

14 agosto 2017 | 21:00
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Pallacanestro Cantù, si parte senza proclami:”Dobbiamo meritarci i vostri applausi…”
Pallacanestro Cantù, si parte senza proclami:”Dobbiamo meritarci i vostri applausi…”
Pallacanestro Cantù, si parte senza proclami:”Dobbiamo meritarci i vostri applausi…”

Coach Marco Sodini al raduno di stasera a Vighizzolo. Presenti solo gli italiani del gruppo, gli altri si uniranno in seguito. Buona la risposta dei tifosi.

È ufficialmente partita stasera la stagione 2017-2018 della Pallacanestro Cantù. I biancoblù, con il raduno davanti a oltre 150 tifosi al Toto Caimi di Vighizzolo, sono i primi in Serie A a tagliare il nastro, mettendosi così alle spalle l’annata precedente. Un’annata difficile, dalla quale Cantù ne è uscita comunque a testa alta, strappando una salvezza sofferta quanto meritata. Mentre tutte le altre formazioni si daranno appuntamento dopo Ferragosto, la società del presidente Irina Gerasimenko potrà già pensare alla nuova stagione, trascinata dall’entusiasmo del suo pubblico e dal carisma di coach Marco Sodini. «Non vogliamo fare proclami, vogliamo faticare, sudare e meritarci gli applausi – ha dichiarato proprio Sodini ai sostenitori biancoblù presenti alla palestra “Toto Caimi” – se non ce li meritiamo sta a voi non farceli, però noi faremo di tutto per meritarceli». L’allenatore toscano riesce a fare breccia nel cuore dei tifosi, i quali gli riservano subito un caloroso applauso. Applauso che arriva puntuale anche alla presentazione dei giocatori, chiamati uno alla volta al centro del campo per salutare i circa 150 presenti, un gran numero se si considera il momento clou delle vacanze degli italiani.

Il più acclamato tra i giocatori è stato senza ombra di dubbio Salvatore Parrillo, seguito da Giacomo Maspero, tornato nella “sua” Cantù dopo il biennio a Recanati. «Sono nato a Como ma ho sempre vissuto a Cantù – racconta proprio “Jack” Maspero – sono canturino da sempre e la mia famiglia si può definire canturina doc. Proprio per questo sento particolarmente il peso della maglia, non è una maglia come le altre. Mi sento ancora di più responsabile per le sorti della squadra, per me è un dovere onorare questi colori». Tocca poi all’idolo Parrillo, il quale decide saggiamente di unirsi alle parole di Sodini: «Non dobbiamo fare proclami – afferma l’esterno campano – il nostro dovere deve essere quello di fare felici i tifosi, perché una piazza come Cantù lo merita davvero. Dobbiamo lottare per questa maglia, conquistando l’affetto dei tifosi e meritarci minuti in campo”.