Migranti e coprifuoco, Rapinese-bis:”Io voglio risolvere, gli altri parlano solo di fuffa…”
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Una settimana dopo la proposta che ha scatenato tantissime reazioni, il consigliere comunale di opposizione torna sull’argomento. Il suo intervento integrale e le accuse alla maggioranza.
Che Lucini e tutta la sua banda ci avessero riempiti di fuffa (termine da me più volte utilizzato a Palazzo Cernezzi per descrivere provvedimenti privi di effetti e buoni solo per un titolo sul giornale) è un dato oggettivo, così come è oggettivo che il centrodestra appena insediatosi stia dimostrando di voler procedere col medesimo stile.
A cosa mi riferisco?
La città di Como, riempita di “risorse” da uno scellerato governo nazionale in balia di buonisti e trafficoni, ha recentemente assistito a episodi di inaudita violenza (ragazzine prese a sputi, calci, pugni e manate — poliziotti oggetto di lanci di sampietrini) commessi da “risorse”.
Male.
Essendo un politico mi sono dato da fare per trovare soluzioni immediate. Non fuffa e bla bla bla. Soluzioni im-me-dia-te.
Dopo aver valutato di ogni, ho ritenuto che una soluzione recentemente adottata dal prefetto di Treviso potesse essere utile anche alla mia Como. Prefetto di Treviso che, intervistato dalla stampa locale, ha dichiarato:”Adottiamo limitazioni di orario previste dalla normativa statale, normativa che ci consente di imporre agli ospiti regole di accesso, entrata e uscita dai centri di accoglienza. Siamo rigorosi nell’applicazione di queste disposizioni generali, disposizioni che contemplano il pernottamento dentro le strutture di riferimento”.
Problema: Alessandro Rapinese non è un prefetto e non ha i poteri dei prefetti. Che fare quindi? Semplice: far fare pressione dal consiglio comunale al prefetto di Como affinché emetta un provvedimento come quello emesso dal collega di Treviso. Ragionando è cè nata la mozione che trovi qui
Come hai potuto verificare il provvedimento che propongo di far emettere è chiaro, perfettamente legale ed immediatamente attuabile.
Il centrodestra però, per mezzo di una intervista rilasciata da Patrizia Maesani (Fratelli d’Italia) ed avallata dal nipote dell’ex senatore Butti, ha espresso, con motivazioni strampalate, parere contrario:”È inutile chiedere interventi a macchia di leopardo come questo coprifuoco. Como di fronte all’emergenza migranti deve essere considerata come una città di frontiera e non come un luogo qualsiasi (??? ndr). Mi sembra inutile stressare il prefetto con richieste che inoltre non credo siano in alcun modo realizzabili. Si dovrebbe invece premere sul Ministero degli Interni per ottenere il riconoscimento di Como quale terra di transito, città di frontiera con tutto ciò che ne consegue (??? ndr). Questo avrebbe un senso“.
Questo mio articolo spero aiuti a comprendere chi a Como sta facendo fuffa e chi invece sta proponendo misure rapide da attuare e di efficacia comprovata.
A presto.
Alessandro
PS: Un saluto a tutti coloro che per questa proposta mi hanno immotivatamente dato del fascista e saluti anche a chi quotidianamente cerca di darmi etichette (comunista, grillino, democristiano ecc.). Buon bla bla bla.