Estate 2017 senza acqua: la siccità-record mette in crisi il lago e gli alpeggi




Lario ai minimi storici stamane. Sui pascoli gli allevatori si ritrovano con poca erba per il bestiame: preoccupazione di Coldiretti
Una pazzesca siccità. Mai successa prima. Mai così evidente negli ultimi anni nel comasco. Gli effetti si vedono – benone – sulle sponde del lago di Como, sceso in queste ore ai minimi storici (-11 centimetri), ma anche sugli alpeggi come conferma la Coldiretti. Lago bassisimo anche se – per le prossime ore – è annunciato il ritorno della pioggia. Ma per riportare la situazione alla normalità ci vorrà molto tempo, non sicuramente un forte temporale. E se il lago mostra gli effetti della mancanza di acqua, gli alpeggi non stanno meglio: molti allevatori sono costretti a tornare a casa in anticipo di circa una decina di giorni. Sui pascoli di montagna, infatti, le alte temperature hanno causato una perdita del 30% di erba per il bestiame.
“Questo — commenta il presidente della Coldiretti interprovinciale, Fortunato Trezzi — è l’ennesimo grave problema provocato da un’estate fin troppo siccitosa. I pascoli e le malghe secche, sommate alla continua e persistente presenza degli ungulati che distruggono prati e campi e dei lupi che abbattono il bestiame, rischiano di portare ad una situazione di abbandono della montagna da parte dei nostri agricoltori”.
Nella provincia di Como — continua Coldiretti — i prati dedicati al pascolo sono stimabili in circa 10 mila ettari, mentre sono oltre 2.600 nel Lecchese, mentre le malghe nelle due province rappresentano, assieme, il 16% di quelle di tutta la Lombardia.