Lunedì del Cinema: “Virgin mountain”, cronaca di un 40enne non ancora nato

“Virgin Mountain”: la montagna vergine si chiama Fúsi e non è un monte, un alpe o un picco roccioso, ma un uomo obeso e solitario e, a quarant’anni, vergine. Fusì, il protagonista del film diretto dal regista islandese Dagur Kári in programma lunedì 25 settembre per i Lunedì del Cinema dello Spazio Gloria, è una specie di enorme feto che aspetta di nascere. E questa nascita passa proprio attraverso la presa di coscienza della propria identità. La vita di Fúsi scorre infatti da oltre quarant’anni come bloccata in una fase intrauterina. Non è un “bambinone” che si rifiuta di crescere come gli dicono in molti, come in molti credono, è piuttosto un feto che sta aspettando il momento giusto per venire al mondo. Il gigantesco Fúsi vive infatti come in una bolla dal cui interno osserva il mondo senza, sostanzialmente, interagire. Fúsi non è estraneo all’esperienza del mondo che lo circonda, ma non agisce davvero in esso, percepisce, fluttuando, rannicchiandosi ma non agisce né, tanto meno, reagisce agli elementi che lo investono.

Per riempire le proprie giornate, Fúsi si è costruito una prigione confortevole di abitudini strettamente scandite nella quotidianità: i suoi cereali al cioccolato, la sua musica heavy metal, il plastico con la battaglia di El Alamein su cui gioca lunghe combattimenti con l’unico amico, il pranzo settimanale al ristorante tailandese. Malgrado l’alienante monotonia, o forse proprio a causa di questa, i suoi rituali lo fanno vivere serenamente e sembra non ci sia niente che egli chieda in più dalla vita. Se non che in occasione del suo compleanno, la madre decide di spedirlo ad una lezione di ballo: niente di più fuori luogo per un amante della musica heavy metal. L’esperienza non partirà mai. Egli si rifiuterà, infatti, anche soltanto di entrare nell’edificio, restando fermo nella macchina parcheggiata, ma gli permetterà di imbattersi nella problematica Sjöfn. Com’è prevedibile, dal fortuito incontro la sua vita ne uscirà completamente rivoluzionata.
Al suo quarto film Dagur Kári in “Virgin mountain” presenta molti dei temi a lui cari, come l’emarginazione, la diversità, la difficoltà di una vita alienata, già in parte esplorati nei suoi lavori precedenti. Il film, presentato nel 2015 alla 65° edizione della Berlinale e premiato poi in numerosi festival internazionali, si avvale dell’ottima recitazione dell’attore comico Gunnar Jónsson, qui perfetto in una parte più drammatica.
Spazio Gloria via Varesina – Como
25 settembre ore 21
VIRGIN MOUNTAIN di Dagur Kári
Regia: Dagur Kári. Sceneggiatura: Dagur Kári. Fotografia: Rasmus Videbaek. Montaggio: Andri Steinn, Olivier Bugge. Coutté. Musiche: Karsten Fundal. Interpreti: Gunnar Jonsson, Ilmur Kristjánsdóttir, Sigurjón Kjartansson, Franziska Una Dagsdóttir, Margrét Helga Jóhannsdóttir.
Islanda, 2015, 94 minuti.
Miglior film, attore e sceneggiatura al Tribeca Film Festival 2015
Ingresso 7€ – Ridotto (under21, over65) 5€
Abbonamento a tutta la rassegna 60€
Ingresso riservato ai soci Arci