“Ettore Majorana. Cronache di infinite scomparse”, tutto esaurito per il debutto al Teatro Sociale





Come mai la figura di uno scienziato ha ispirato un’opera lirica? L’attualità del personaggio e della sua ricerca scientifica sono indiscusse: nonostante Majorana sia vissuto ormai un secolo fa, fu un fisico profetico per la sua epoca. Alcuni dei suoi lavori sulle particelle elementari, sulle forze nucleari e sull’antimateria sono tutt’oggi oggetto di studio. La scelta del soggetto pone inoltre l’interessantissima messa a confronto tra due mondi, quello della scienza, in particolar modo della fisica, con quello della musica.
Ispirati dalle teorie di Ettore Majorana sulla fisica teorica e meccanica quantistica, si è scelto di raccontare la sua storia con un taglio quasi noir, poliziesco, nel tentativo di scrivere una nuova opera lirica e rompere gli schemi, smentire gli stereotipi che oggi separano il largo pubblico da questo genere artistico, così come dalla fisica teorica che, a causa della sua complessità, risulta ai più tutt’altro che popolare. Il tutto avviene proprio all’interno di uno ‘spazio musicale’ dal momento in cui, anche la musica, segue leggi matematiche e fisiche.

La vita di Majorana e soprattutto il suo lascito scientifico sono stati argomento per diversi testi, il più famoso di tutti “La scomparsa di Majorana” è un saggio del 1975 di Leonardo Sciascia fondato sull’episodio di cronaca della presunta morte nel 1938. Interessato da queste letture il compositore leccese Roberto Vetrano ha deciso di tradurle in un’opera lirica. Vetrano, classe 1982, studia pianoforte, composizione e musica elettronica presso il Conservatorio Tito Schipa di Lecce, sotto la guida di Carlo Scorrano, Paolo Tortiglione e Franco Degrassi. Di fondamentale importanza per la sua formazione sono gli incontri con Beat Furrer e Ivan Fedele con cui studia presso l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, diplomandosi con il massimo dei voti e la lode e vincendo il Premio Petrassi 2013, riconoscimento consegnato direttamente dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Vetrano ha coinvolto nel progetto Majorana il regista Stefano Simone Pintor che si è occupato della stesura del libretto d’opera e dell’allestimento insieme allo sceneggiatore Giorgio Zurla. Questo giovane team ha vinto il bando indetto da OperaLombardia per la produzione di un’opera lirica contemporanea.

giovedì, 28 settembre – ore 20.30 TURNO A prima
sabato, 30 settembre – ore 20.30 TURNO B
Teatro Sociale di Como
ETTORE MAJORANA.
CRONACA DI INFINITE SCOMPARSE
Opera in n variabili. Musica di Roberto Vetrano. Libretto di Stefano Simone Pintor.
Ettore Majorana Lucas Moreira Cardoso
Insieme di personaggi α, detto delle ‘interazioni deboli’
Il barbone Roberto Capaldo
La cantante Alessandra Masini
nelle vesti de: la Cantante indi Una Madre
Insieme di personaggi β, detto delle ‘interazioni forti’
Dio Pietro Toscano
nelle vesti de: il Generale, il Frate e, infine, Dio stesso La Fisica
nelle vesti de: la Studentessa, la Matriarca e, infine, la Fisica stessa Federica Livi/Monica Tiberia Naghi
Insieme di personaggi γ, detto delle ‘interazioni oscure’
L’Antimajorana
nelle vesti de: il Comandante, il Fisico, il Fratello e, infine, l’Antimajorana stesso Ugo Tarquini
La particella ombra
nelle vesti de: Ettore Majorana Davide Paciolla
Direttore
Jacopo Rivani
Regia
Stefano Simone Pintor
Scene e costumi Gregorio Zurla
Light designer Fiammetta Baldiserri
Video Studio Antimateria
Maestro del coro Diego Maccagnola
Coro OperaLombardia
Orchestra I Pomeriggi Musicali di Milano
Coproduzione Teatri di OperaLombardia, Fondazione Haydn di Bolzano e Trento, Theater Magdeburg e Palau de les Arts Reina Sofía Valencia
Opera in prima esecuzione assoluta. Ed. Ricordi, Milano
VINCITORE CONCORSO INTERNAZIONALE OPERA OGGI promosso da OperaLombardia
TRAMA
Palermo, 26 marzo 1938. Ettore Majorana sta per imbarcarsi sul traghetto Tirrenia per Napoli delle ore 22.30, sul quale farà perdere definitivamente le proprie tracce. Giunto al momento calcolato della propria sparizione, osservando il moto ondoso del mare, Majorana riflette su tutte le possibili varianti della sua fine e viene colto da una nuova folgorante intuizione: l’ Universo è circolare.
In quello stesso istante tutto intorno a lui sembra ripartire. Il giovane scienziato si trova allora a ripercorrere lo stesso imbarco avvenuto pochi istanti prima. Ben presto Majorana realizza di essere intrappolato in una sorta di limbo che lo porta a vivere tutte le variabili ipotizzabili sulla sua fine una dopo l’altra: il suicidio, la fuga, la scelta di una vita di strada, il ritiro in convento …
Man mano che prosegue in questo straniante viaggio, il giovane scienziato è sempre più spettatore della coesistenza di differenti stati di sé e, come in una sorta di grande incubo, incontra alcune delle persone che hanno influenzato maggiormente la sua vita: i suoi colleghi scienziati, sua madre, il fratello, una sua studentessa e diversi altri.
Nel tentativo di superare il classico dualismo della vita e della morte, Majorana teorizza per se stesso infiniti stati intermedi fra lessere e il non essere. In quello stesso istante prende corpo una nuova figura che si rivela essere una sorta di suo riflesso o alter ego: l’Antimajorana.
Non riuscendo ad accettare quegli assurdi eventi, disperato, Majorana dichiara di voler per sé solamente l’oblio, ma l’Antimajorana lo mette di fronte all’ineluttabilità del suo destino: non è lui a scegliere quale sarà la sua fine, ma chi negli anni futuri lo cercherà, elaborando teorie sulla sua scomparsa e in questo modo determinandolo. L ‘Antimajorana lo spinge dunque nuovamente al momento dell’imbarco. Questa volta, al molo di Palermo, i portuali hanno lasciato il posto a infiniti Ettore Majorana, come se il nostro protagonista potesse ora assistere a tutti i suoi possibili destini simultaneamente, in un vorticoso crescendo che termina solo con l’apparizione delle due massime forze che reggono il suo mondo: Dio e la Fisica.
Mostrandogli le sue stesse teorie sotto una nuova luce, queste due entità lo mettono di fronte alla grandezza del suo genio e lo invitano a scegliere fra il buio eterno dell’annichilazione o la luce cosmica della creazione. Majorana, intravedendo l’infinito, lo attraversa. Il tempo ritorna indietro al 5 agosto 1906. Su un molo deserto, una madre sta cullando il proprio bambino davanti al mare. Giunge l’alba.