Ndrangheta, gli arrestati non parlano. E Molteni chiede l’intervento della Bindi e di Minniti
29 settembre 2017 | 08:43
Primi interrogatori dei fermati del blitz di martedì. Uno solo si dichiara estraneo. La lettera del parlamentare leghista.
Parlano in pochi davanti al Gip andato in carcere per l’interrogatorio di garanzia dopo l’ordinanza di custodia cautelare ricevuta martedì scorso con il blitz di decine di carabinieri, accusati di far parte di una costola della Ndrangheta operante nel canturino. Silenzio per tutti o quasi tranne Andrea Scordo, 32enne residente nel canturino che avrebbe respinto ogni addebito sostenendo la propria estraneità ai fati contestati.
Intanto resta lo choc per quello che è accaduto. E mentre Cantù ed hinterland si interrogano su come sono potuti accadere questi fatti, ecco anche la richiesta del parlamentare (canturino Doc) Nicola Molteni della Lega Nord che chiede un intervento diretto su questi fatti della Commissione parlamentare antimafia. Molteni ha recapitato alla sua presidente Rosy Bindi una lettera. Ecco il testo
Vista la gravità dei fatti la prossima settimana incontrerò direttamente la stessa presidente della Commissione parlamentare antimafia On. Rosy Bindi per avere rassicurazioni sulle iniziative che intende mettere in campo per verificare e valutare il grado di infiltrazioni mafiose in città.
Allo stesso tempo, con l’aggravarsi dell’emergenza sicurezza a Cantù, ho presentato un’interrogazione al ministro Minniti per chiedere di aumentare sensibilmente le forze di pubblica sicurezza stanziate per il territorio canturino volte a contrastare in maniera più efficace le infiltrazioni ‘ndranghetiste. Misure, queste, che alla luce delle ultime notizie sono divenute improcrastinabili e necessarie”.