Settimana Nazionale della Dislessia 2 – 8 ottobre, le iniziative a Como

187mila (il 2,1% del totale) è il numero di studenti che secondo il MIUR, nel 2016, manifestavano un Disturbo Specifico dell’Apprendimento. Per la precisione il ministero dell’Istruzione, diagnosi alla mano, ne contava ufficialmente 186.803, di cui 108.844 con disturbi di dislessia, 38.028 di disgrafia, 46.979 di disortografia e 41.819 di discalculia. Eppure, secondo l’Associazione Italiana Dislessia, sarebbero 350mila i ragazzi che hanno questa difficoltà.
Da lunedì 2 ottobre a domenica 8 ottobre, AID, Associazione Italiana Dislessia promuoverà a Como e in contemporanea in altre 87 città italiane, oltre 400 tra eventi, laboratori e spettacoli, in occasione della 2° Settimana Nazionale della Dislessia. L’iniziativa ha l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico e accrescere la consapevolezza riguardo i Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) e si svolge in concomitanza con l’European Dyslexia Awareness Week .
“DSA? Diverse Strategie d’Apprendimento” sarà il tema filo conduttore della settimana che quest’anno vuole soffermarsi sulle potenzialità dei bambini e dei ragazzi con DSA: comprendere le loro difficoltà e il loro modo di pensare, creativo e divergente, permette di trovare nuove risorse e di fare la differenza, nel percorso verso l’inclusione e il successo scolastico e lavorativo. Da qui l’idea di leggere l’acronimo che identifica i Disturbi Specifici dell’Apprendimento, DSA, da un altro punto di vista: “DSA? Diverse Strategie di Apprendimento”.
In occasione della Settimana Nazionale della Dislessia, la Sezione AID di Como organizza percorsi ludico didattici GIOCARE È UNA COSA SERIA! finalizzati a far sperimentare ai ragazzi quanto sia bello imparare giocando. INGRESSO LIBERO. Gli eventi si svolgeranno in due sedi distinte:
MANERA DI LOMAZZO
presso la Casa Civica, Via Verdi 13 –
STUDENTI DELLA SCUOLA SECONDARIA
dalle ore 14.30 alle ore 15.15 e dalle ore 15.30 alle ore 16.15
STUDENTI DELLA SCUOLA PRIMARIA
dalle ore 16.30 alle ore 17.15 e dalle ore 17.30 alle ore 18.15
Martedì 3 ottobre 2017
INVESTIGATORI SI DIVENTA
Caccia al tesoro alla scoperta dei prontuari disciplinari
I LEGO E LA MATEMATICA
La matematica più divertente che abbiate mai visto
Giovedì 5 ottobre 2017
PAROLANDIA-DADA
Gioco di dadi e carte alla scoperta di parole e frasi
I LOVE ENGLISH
Botta e risposta tra carte, cestini e passeggiate
TAVERNERIO
presso l’Istituto Comprensivo, Via Risorgimento 22
STUDENTI DELLA SCUOLA SECONDARIA
dalle ore 14.30 alle ore 15.15 e dalle ore 15.30 alle ore 16.15
STUDENTI DELLA SCUOLA PRIMARIA
dalle ore 16.30 alle ore 17.15 e dalle ore 17.30 alle ore 18.15
Mercoledì 4 ottobre 2017
MEMOLAB
Gioco multisensoriale per potenziare la memoria e le funzioni esecutive
PAROLANDIA-DADA
Gioco di dadi e carte alla scoperta di parole e frasi
Venerdì 6 ottobre 2017
INVESTIGATORI SI DIVENTA
Caccia al tesoro alla scoperta dei prontuari disciplinari
I LEGO E LA MATEMATICA
La matematica più divertente che abbiate mai visto
LINK e iscrizioni: https://como.aiditalia.org/it/news-ed-eventi/snd2017-como
AID – Associazione Italiana Dislessia – nasce con la volontà di fare crescere la consapevolezza e la sensibilità verso il disturbo della dislessia evolutiva, che in Italia si stima colpisca circa 1.900.000 persone. L’Associazione conta oltre 18.000 soci e 98 sezioni attive distribuite su tutto il territorio nazionale. AID lavora per approfondire la conoscenza dei DSA e promuovere la ricerca, accrescere gli strumenti e migliorare le metodologie nella scuola, affrontare e risolvere le problematiche sociali legate ai DSA. L’Associazione è aperta ai genitori e familiari di bambini dislessici, ai dislessici adulti, agli insegnanti e ai tecnici (logopedisti, psicologi, medici).
DISLESSIA: Pianificare, Potenziare, Individuare strategie operative, Anticipare E Gratificare,
CINQUE AZIONI per supportare i ragazzi con DSA
L’osservatorio Centro Studi Erikson in una nota alla vigilia della II° Settimana Nazionale della Dislessia in programma dal 2 all’8 ottobre, promossa dall’AID in concomitanza con la European Dyslexia Awareness Week, fa un punto su questo Disturbo Specifico dell’Apprendimento, cercando, come suggerito dall’associazione, di mettere in luce le potenzialità dei bambini e dei ragazzi con DSA piuttosto che le loro difficoltà.
E quando si parla di potenzialità si pensa subito al fatto che in fondo la dislessia è un tratto comune a molti personaggi famosi – attori, politici, scienziati, chef – che hanno rotto il tabù raccontando il loro percorso e la via intrapresa per il successo. Sono però sempre di più le storie di persone comuni che raccontano come questa “neurodiversità”, pur mettendo alla prova famiglie, insegnanti e soprattutto alunni, può comunque portare a dei percorsi di studio non facili, ma di successo. Come la storia di Filippo Barbera, vicentino classe 1988, che scopre di essere dislessico, disgrafico, disortografico e discalculico in prima elementare.
Grazie a un percorso intensivo tra logopedista, neuropsichiatra e compiti supplementari si laurea con lode in Scienze della Formazione Primaria presso l’Università di Padova, consegue un Master di II livello in Psicopatologia dell’apprendimento, si specializza, con il massimo dei voti, nel Metodo Montessori e intraprende la sua carriera di insegnante di scuola e di scrittore. «La dislessia non è una porta murata, ma una porta chiusa a doppia mandata. Per aprirla bisogna trovare la chiave giusta» sostiene Barbera.
E poi c’è Giacomo Cutrera, bresciano anche lui classe 1988, autore e protagonista dell’autobiografia “Demone Bianco”, che scopre di essere dislessico solo dopo la terza media e grazie all’implementazione di un nuovo modo di apprendere utilizzando diversi canali e miscelando le conoscenze con l’esperienza pratica arriva fino a laurearsi in informatica. «Penso che noi dislessici siamo come i fiumi: se tu metti un masso in mezzo a un fiume, questo non si ferma, ma cerca altre strategie, altre vie e continua a scorrere», afferma Cutrera che assieme a Barbera sarà uno dei relatori al Convegno Erickson “La qualità dell’inclusione scolastica e sociale” in programma a Rimini il 3, 4 e 5 novembre.
Questi esempi aiutano a comprendere che la dislessia non impone nessun limite a un bambino o alle persone adulte: entrambi possono sviluppare le proprie potenzialità ed esprimere il proprio talento. Le famiglie, la scuola e la comunità devono però essere in grado di aiutarli e di includerli. «In passato, per una diversa sensibilità sulla tematica, il ragazzo con dislessia era considerato un alunno svogliato. Adesso, grazie a una maggiore consapevolezza dei genitori e a una migliore preparazione di insegnanti e psicologi, i ragazzi a cui viene riscontrato questo disturbo hanno il diritto reale a un progetto educativo mirato. Ed è quindi importante costruire una scuola inclusiva, capace di individualizzare bene, rispondendo alle esigenze di tutti» sottolinea Dario Ianes, co-fondatore delle Edizioni Centro Studi Erickson, docente di Pedagogia Speciale e coordinatore scientifico del Convegno
Altro aspetto fondamentale da considerare per supportare i ragazzi dislessici è che un generico progetto d’intervento non può andare bene per tutti. «Aiutare uno studente con DSA è come fare un puzzle: serve l’incastro giusto. Per fare in modo che due pezzi di un puzzle si incastrino perfettamente, non possiamo di certo scegliere a caso un tassello pensando che vada bene per tutti gli altri: dobbiamo trovare quello giusto, che combaci perfettamente con il pezzo che abbiamo in mano.
In modo analogo, un generico progetto d’intervento non può andare bene per tutti i DSA», lo spiega così anche Gianluca Lo Presti, nel suo libro “Nostro figlio è dislessico” edito da Erickson. Ogni diagnosi indica, infatti, come sia più opportuno aiutare quel soggetto nello sviluppo dell’apprendimento, con precise indicazioni differenti da individuo a individuo, scritte su misura a seconda del tipo e della severità del DSA. Tutte queste informazioni contenute nella diagnosi dello specialista sono il punto cardine da cui partire. E poi? La vera comprensione da parte del bambino avviene nel tempo, dunque è necessario che il genitore abbia un atteggiamento costante giorno dopo giorno.
A questo proposito, si possono consigliare le famiglie con ragazzi con DSA ad adottare i cinque comportamenti speciali.
1. Pianificare
Prima di iniziare a studiare è bene avere in mente come agire, conoscere qualche tecnica educativa funzionale e provare a evitare modalità che spesso si rivelano inefficaci.
2. Potenziare
Dedicare dai 10 ai 20 minuti ad attività di potenziamento dell’abilità specifica.
3. Individuare strategie operative
Utilizzare il metodo più idoneo al caso, con creazione di mappe, lettura del testo, sintesi dei contenuti, ecc.
4. Anticipare
Risulta notevolmente più efficace anticipare il problema, agire prima che un comportamento degeneri. Per fare ciò, appare utile diventare degli ottimi osservatori nelle situazioni.
5. Gratificare
Prevedere dei premi e delle modalità di assegnazione.
Questo tema sarà discusso in occasione del Convegno “La qualità dell’inclusione scolastica e sociale” organizzato dal Centro Studi Erickson al Palacongressi di Rimini i prossimi 3, 4 e 5 novembre.