Barni ricorda la tragedia di Conca di Crezzo del 1987

Alle 19.28 del 15 ottobre 1987 precipitava sulle pendici del rilievo montuoso del “Castel di Leves” posto fra gli abitati di Barni e Onno il Colibrì ATR42 del volo Milano-Colonia. Nell’impatto perirono sia l’equipaggio sia i passeggeri, in tutto 37 persone di cui 9 italiani e 28 tedeschi.
Sono passati 30 anni da quando il piccolo aereo ATR42 decollato da Milano Linate e diretto all’aeroporto di Colonia precipitò sul quel ripido dirupo a picco sul lago di Como. Una tragedia che ancora oggi è nell’immaginario di chi l’ha vissuta, di chi ricorda quel boato che rischiarò il cielo in quella piovosa sera d’autunno. Si avvicendarono poi soccorritori, volontari, vigili del fuoco, protezione civile, forze dell’ordine con la speranza di trovare qualche sopravvissuto, rivelatasi poi invana. Uno di loro perì nel difficile compito di recupero dei resti del volo e dei passeggeri.
Nel trentennale della sciagura e nel decennale della consacrazione del memoriale, domenica 15 ottobre alle ore 11 si terrà, presso il Sacrario (o in caso di maltempo nella Chiesa Parrocchiale di Barni) una cerimonia religiosa commemorativa con la partecipazione di numerosi componenti della Associazione Piloti e i familiari delle vittime. La cerimonia è aperta a tutti quanti vorranno commemorare le vittime di questa sciagura.

Nel 1990, ad opera di Remigio Lampronti, padre del secondo pilota perito nell’incidente, è nato il “Comitato per ricordare le vittime dell’Aviazione Civile” che, insieme ad altre iniziative, aveva lo scopo di edificare un Memoriale in prossimità della zona teatro del disastro aereo del 1987 sostituendo la piccola croce e la targa lì poste subito dopo l’incidente.
Dopo anni di attesa, i lavori iniziati nel 2003 finirono nel 2007 e portarono alla consacrazione del sacrario il successivo 27 ottobre 2007. Il Comune di Barni ha donato l’area in località “Caval di Barni” per l’edificazione dell’opera tanto desiderata dal comitato promotore e degno ricordo del disastro lì avvenuto e a memoria di tutte le vittime dell’aviazione civile.

L’incidente
Il volo Aero Trasporti Italiani AZ 460 era un volo tra Milano-Linate e l’aeroporto di Colonia/Bonn, operato dalla compagnia aerea italiana ATI, del gruppo Alitalia, con un ATR-42-312 marche I-ATRH, che il 15 ottobre 1987, alle ore 19.28 CET, precipitò sulle montagne del comasco in località Conca di Crezzo, nel territorio di Barni, causando 37 vittime: 3 membri dell’equipaggio e 34 passeggeri. Il fatto è conosciuto anche come l’incidente di Conca di Crezzo. L’aeromobile, marche I-ATRH “Città di Verona”, era un ATR 42-312 (numero di costruzione 046 1987) ed aveva compiuto il primo volo a Tolosa il 24 aprile 1987. Da pochi mesi, il 14 maggio 1987, era stato consegnato all’ATI Aero Trasporti Italiani. Era dotato di due turboelica Pratt & Whitney Canada PW 120 con elica a 4 pale Hamilton Standard. L’aereo era decollato dall’aeroporto di Milano-Linate con destinazione l’aeroporto di Colonia/Bonn alle 19.13, con 53 minuti di ritardo a causa del traffico aereo e del maltempo. Dopo circa quindici minuti l’aereo stava salendo alla quota di 14 700 ft, in modalità IAS, alla velocità costante di 133 kts, quando iniziò un movimento di rotazione a destra e a sinistra: 41° a destra, 100° a sinistra poi ancora 105° a destra e 135° a sinistra. L’ATR 42 compiva inoltre tre anomale variazioni di assetto verso il basso non riuscendo poi a recuperare l’altitudine necessaria. L’aereo cadde con la prua verso il suolo lungo le pendici della montagna a circa 700 m s.l.m. dopo una discesa incontrollata. Le indagini dimostrarono che le condizioni meteorologiche avevano causato la formazione di ghiaccio sulle ali dell’ATR 42. L’equipaggio non era riuscito a capire che il ghiaccio e la bassa velocità avrebbe portato l’aereo in stallo, alcune manovre per riacquisire velocità e probabilmente un problema nella gestione del trim portarono l’aereo a puntare verso il suolo fino allo schianto contro la montagna. L’incidente di Conca di Crezzo divenne un caso di studio sui rischi causati dalla formazione di ghiaccio sulle ali degli aerei.