Como Acqua rischia di affondare: manca il quorum per la fusione, sindaci dal Prefetto
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Dopo il no del consiglio comunale di Como anche Cantù diserta l’assemblea. Contro pure Albavilla e Canzo. La presidente della Provincia:”Una vergogna”
Sta diventando un caso. “Un vero casino….” come dice qualche sindaco che però chiede l’anonimato. Perchè in ballo ci sono interessi milionari e la politica – come spesso accade – cerca di mettere le mani sulla società ComoAcqua per la gestione idrica del territorio. Di fatto dopo il no del consiglio comunale di Como (vedi precedente lancio) all’ipotesi di ingresso in questa società – l’altra notte la votazione – questo pomeriggio alla riunione decisiva si sono presentati in tanti, ma non compatti. Voto senza il comune di Cantù (che non ha mandato alcun rappresentante), contrari Como, Albavilla e Canzo, 10 schede bianche. Di fatto non è stato raggiunto il quorum per la fusione e dare il via libera a ComoAcqua.
“E’ una vergogna….” tuona la presidente della Provincia Livio, in prima fila per cercare di compattare i sindaci del territorio e fare decollare questa società. Chi è contrario la spiega in modo differente: la gestione così come è stata concepita non funzionerebbe. E poi una serie di aggiunte burocratiche per spiegare il diniego. Ma è facile capire che sotto-sotto ci sono interessi milionari da gestire.
Ora l’unica cosa sicura è che una delegazione di sindaci sabato mattina – dopo il tentativo a vuoto di questa sera – sarà ricevuta alle 10 dal Prefetto Corda. Il futuro di ComoAcqua appare sempre più incerto e nebuloso.