Freddo polare nel comasco. Aspettando la neve in serata: il piano del Comune

10 dicembre 2017 | 12:03
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Freddo polare nel comasco. Aspettando la neve in serata: il piano del Comune
Freddo polare nel comasco. Aspettando la neve in serata: il piano del Comune
Freddo polare nel comasco. Aspettando la neve in serata: il piano del Comune
Freddo polare nel comasco. Aspettando la neve in serata: il piano del Comune

Pronti ad intervenire protezione civile ed imprese. In nottata punte fino a -7 e primi fiocchi sul territorio

Notte con i brividi. In attesa della temporanea fase di neveprevista per le prossime ore, da sottolineare le temperature minime di stanotte registrate nella parte meridionale della provincia, successive alla cessazione del #favonio e precedenti alla copertura nuvolosa: punte sino a -5/-7°C nel comasco, in particolare nella bassa. Qui il record del freddo come precisano gli esperti di MeteoComo.

E per la serata e la nottata in particolare attesa la neve, come detto. La precipitazione dovrebbe essere più intensa tra stanotte e domattina anche a quote medio-basse. Possibilità di accumuli importanti e possibili disagi alla circolazione. Dalla tarda mattinata di domani la situazione dovrebbe migliorare sensibilmente in tutto il territorio.

IL PIANO NEVE DEL COMUNE DI COMO

Il Comune di Como ha aggiornato il piano neve e suddiviso i compiti per settore coordinando in un lavoro di squadra la Protezione civile, la Polizia locale, i tecnici del settore Reti, le società Csu, Asf e Aprica, coinvolgendo le imprese della zona.

Nel piano sono state scandite tre fasi: monitoraggio, attenzione, emergenza.

Il monitoraggio viene attivato in caso di temperatura sotto i 3° C o allerta neve emanata da Regione Lombardia (centro funzionale meteo); i settori coinvolti sono la Polizia locale e il settore Reti, l’Urp, l’ufficio comunicazione, il volontariato di Protezione civile.

La fase di attenzione si attiva all’inizio della nevicata. Sono coinvolti la Polizia locale, il settore reti, l’Urp e l’ufficio comunicazione.

La fase di emergenza viene attivata quando gli accumuli di neve in città o sulle arterie principale superano i 5 centimetri, oppure quando si verificano particolari situazioni di traffico congestionato. Il funzionario di turno, qualora non in servizio, viene avvisato dalla Centrale operativa della Polizia locale e in accordo con il sindaco e il comandante della Polizia locale attiva una Unità di crisi locale.?

Nel piano vengono coinvolte anche Asf, Csu e Aprica, che nei rispettivi capitolati hanno degli obblighi di intervento in caso di neve.

I volontari della Protezione civile provvedono alla salatura e allo sgombero della neve sulla scalinata della stazione centrale e delle altre stazioni (Lago, Borghi, Camerlata e Albate), nelle aree antistanti l’ospedale Valduce e nei principali marciapiedi della città, nei cortili del Municipio e di ingresso al comando della Polizia locale. I volontari vengono coordinati dai capisquadra e si tengono in costante contatto col personale Polizia locale di turno.

Le imprese di zona vengono allertate dai tecnici e devono uscire al massimo entro un’ora con almeno cinque veicoli. Ogni ditta ha una sua specifica zona di competenza, deve intervenire prima nelle strade principali, poi in quelle ordinarie infine nelle altre. Si precisa che non compete alle ditte lo sgombero della neve dai marciapiedi.

Ognuno dei mezzi che saranno utilizzati è dotato di gps. La Polizia locale ha l’accesso al sistema di georeferenziazione per il monitoraggio in tempo reale dei mezzi in servizio: allo scattare della fase di emergenza, l’unità di crisi potrà coordinarli direttamente e rispondere alla cittadinanza se sono passati o meno da una certa strada. Se necessario, il tecnico reperibile può allertare una pattuglia della Polizia locale per fare strada allo spazzaneve, in modo che possa raggiungere le zone da spazzare quando il percorso è bloccato da altri veicoli.