Successone di Frontaliers Disaster, il cinepanettone in salsa ticinese batte Star Wars





Fa meglio delle saghe, che siano Cattivissimo me, Guerre Stellari o Fast and furious, Frontaliers disaster, il primo vero film tratto dagli sketch che hanno per protagonisti Bussenghi e Bernasconi. Il lungometraggio infatti sbanca i botteghini ticinesi durante questa prima parte delle feste natalizie, piazzandosi nettamente al primo posto delle classifiche di incassi. E si dice che da qui all’Epifania il meglio debba ancora venire.

In un certo senso la definizione di cinepanettone non è corretta. Perché se è vero che questo film fa ridere, e molto, è anche vero che la finezza dell’intreccio, la profondità, seppur volutamente stereotipata, dei personaggi e la completa assenza di volgarità, non soltanto nel lessico ma soprattutto nella trama, fanno di questa particolarissima commedia un film davvero adatto a tutti; dai bambini più piccoli che colgono l’ironia di alcuni aspetti, agli adulti che apprezzano la risata che scaturisce dalla difficile relazione fra il frontaliere italiano e la guardia cantonale, ai giovanissimi, pubblico sempre più difficile da accontentare perché perennemente alla ricerca di novità.

I personaggi forse li conoscete già, sono il frontaliere italiano Roberto Bussenghi e la guardia di confine svizzera Loris J Bernasconi, protagonisti di una serie di sketch trasmessi dalla RSI e già molto amati dal pubblico. Per la prima volta i due si trovano in un lungometraggio, non semplicemente un insieme di questi stessi siparietti (come spesso accade in situazioni analoghe), ma un vero e proprio film, con una trama e un intreccio inediti, una vera storia scritta apposta per andare al cinema. Storia che riesce a portare ironia, leggerezza, e perché no un po’ di comprensione, su un tema a volte difficile da affrontare, quello appunto del rapporto tra il lavoratore italiano in Svizzera e i ticinesi. E in questa trama c’è anche spazio per una serie di illustri co-protagonisti: Enrico Bertolino, Sarah Maestri, Teco Celio e una coppia di bizzarri gemelli malvagi, i fratelli Maidu, imprenditori uno bresciano e uno siciliano.

L’unico film comico di queste feste nel Cantone, uno dei pochissimi che non sia episodio di una saga e certamente il solo realizzato a chilometri zero. Le riprese sono state effettuate tutte nella Svizzera Italiana, con forza lavoro e creatività ticinesi.
Il film è frutto di un’operazione coraggiosa, che ha visto il supporto di privati come la Morandini film Distribution e Inmagine SA Mendrisio di Alberto Meroni, che oltre che il produttore è anche regista.
Al momento non è prevista alcuna uscita in Italia e per vederlo bisogna appunto andare nelle sale cinematografiche ticinesi. Questo forse perché non essendo la RSI più visibile da noi in chiaro, i distributori hanno inizialmente pensato che i due protagonisti non fossero conosciuti nel Bel Paese. In realtà però, il passaparola sulla piacevolezza e l’arguzia di questi sketch è stato talmente forte che la rete si è popolata di video che li ripropongono. È quindi probabile che questo, soprattutto unito al successo che il film sta avendo al botteghino, spingerà gli interessati a riflettere su una possibile programmazione italiana.
