la polemica |
Como
/
Cronaca
/

Como, rabbia del Pd per il no alla condanna dei naziskin:”Era doveroso: vergogna”

16 gennaio 2018 | 23:05
Share0
Como, rabbia del Pd per il no alla condanna dei naziskin:”Era doveroso: vergogna”
Como, rabbia del Pd per il no alla condanna dei naziskin:”Era doveroso: vergogna”
Como, rabbia del Pd per il no alla condanna dei naziskin:”Era doveroso: vergogna”

Consiglieri di opposizione all’attacco dopo i 18 voti contrari alla richiesta di condannare quel gesto. Il sindaco si astiene.

Tre mozioni respinte. Quella di Vittorio Nessi (Svolta Civica) sul mercato annonario cittadino, quella di Fabio Aleotti (5stelle) sull’annullamento in autotutela di una deliberazione della giunta comunale e quella presentata dai consiglieri comunali di opposizione Fanetti, Nessi, Magatti, Lissi e Guarisco sulla condanna dell’irruzione dei naziskin ai danni della rete Como senza frontiere compiuta il 28  novembre 2017. Ed in questo caso è arrivato il no con 18 voti, mentre i favorevoli sono stati 9. Si è astenuto il sindaco Landriscina.

Ed oggi, dopo la seduta di ieri del consiglio comunale cittadino, scatta la rabbia del Pd su questa mozione respinta: ne hanno fatto un simbolo contro l’intolleranza dal significato profondissimo. La nota arriva proprio dal Pd cittadino

La maggioranza di centrodestra ha bocciato, nella seduta di consiglio comunale di ieri sera, la mozione del Pd sull’attacco xenofobo a Como senza frontiere. L’atto recitava: “Il consiglio comunale di Como esprime la più netta riprovazione e condanna dell’attacco ai principi di solidarietà, non violenza, antirazzismo e antifascismo che l’irruzione del 28 novembre 2017 rappresenta e la ferma solidarietà ai membri della rete Como senza frontiere per l’atto di aggressione subito. Impegna altresì il sindaco a farsi latore della presente mozione presso i responsabili della rete Como senza frontiere”.

Un simbolo, più che altro, ma dal significato profondissimo. Tant’è che di fronte alla scelta del sindaco Landriscina di astenersi, Patrizia Lissi, consigliera comunale del Pd che è intervenuta per presentare la mozione, ha “ringraziato il sindaco per aver disapprovato, durante l’intervento in Aula, questo grave episodio, ma ho anche chiesto che tutto il consiglio fosse unito nella condanna di questo fatto grave, per non permettere che rimanga l’idea che in questa città ci possa essere una tolleranza verso fatti del genere”.

Invece, nonostante la posizione apparentemente ‘morbida’ del primo cittadino, la maggioranza ha bocciato la proposta del Pd.

Lissi ci aveva provato in tutti i modi a convincere i consiglieri comaschi che l’approvazione di un impegno del genere fosse assolutamente necessario: “La nostra mozione riguarda un fatto grave, di cui hanno parlato tutte le televisioni e i giornali nazionali e che, al contrario, gli esponenti dei partiti di maggioranza in Comune a Como hanno cercato di minimizzare, quasi a volerlo ricondurre a una bravata di 4 ragazzi – ha detto la consigliera Pd nel suo intervento –. La storia insegna che è necessario prendere posizione davanti ai primi segnali di azioni politiche violente, anche se la violenza si presenta inizialmente in forma verbale, perché senza un chiaro contenimento, può trasformarsi rapidamente in violenza fisica. Il fascismo è iniziato così, da intimidazioni verbali, insulti e denigrazione degli avversari”.

E ha ricordato anche che “a Como si è tenuta una importante e partecipata manifestazione pubblica che ha richiamato alti rappresentanti delle istituzioni, dei partiti politici, dei sindacati, di un gran numero di associazioni, riuniti allo scopo di far scattare un allarme nell’opinione pubblica e di ribadire la ferma volontà di fronteggiare il ritorno di idee e comportamenti che l’Italia riteneva definitivamente archiviati da oltre 70 anni. Perciò, coloro che ritengono fondamentale il rispetto dei valori di democrazia, di libertà, di uguaglianza che sono alla base della Repubblica italiana, si aspettano dal sindaco e dalla Giunta una chiara presa di posizione affinché simili episodi non debbano più ripetersi né a Como, né in nessuna altra città italiana”. Appello rimasto, però, inascoltato dai consiglieri di centrodestra.

Non è stata discussa, nel consiglio comunale di ieri sera, la mozione presentata da Alessandro Rapinese qualche settimana fa sull’occupazione abusiva da parte di alcuni migranti dell’autosilo della Valmulini. Ritirata dallo stesso firmatario perchè il problema è stato risolto di recente con lo spostamento di tutti i migranti presenti.