Lunedì del Cinema: una vicenda mediorientale ne “L’insulto”



Acclamato all’ultima Mostra del Cinema di Venezia “L’insulto” del regista libanese Ziad Doueri in programma il 29 gennaio allo Spazio Gloria per i Lunedì del Cinema, è la storia di una lite banale che sfocia in un caso di stato.
La controversia tra Toni e Yasser che in un incidente riversano l’ancestrale faida che tormenta un paese diviso tra cristiano-maroniti e palestinesi, una maledizione mascherata da guerra di religione e che ha portato a massacri per 15 anni e che lacerano la società anche ora. Zaid ha saputo costruirci su un film appassionante, vibrante, doloroso e in qualche modo anche liberatorio, un film che vale più di 100 dibattiti politici sul Medio Oriente, ma di questo il regista preferisce non parlare e lasciare che siano gli spettatori a discuterne.
Parla volentieri, invece, della genesi del film Zaid, idea che gli arrivò da un evento molto simile a quello che poi ha rappresentato sullo schermo: “Un incidente stupido tra me e un operaio, degenerato all’improvviso in qualcosa di più grande, doloroso. Lì è finita in uno scambio di insulti e parolacce, ma rimasi ossessionato dall’ipotesi che la lite potesse facilmente divenire un affare nazionale se avessimo continuato su quei binari” A calmare le acque intervenne la moglie, ma l’operaio venne comunque licenziato dalla sua azienda. “Allora presi le sue difese: da nemici divenimmo alleati e allora capii. Capii subito che era la premessa, la miccia di qualcosa di importante”.
Il regista sceglie il genere legal, procedurale, per portare alle estreme conseguenze l’apologo sulla difficile convivenza tra palestinesi e libanesi tra le vie di Beirut: basta una scaramuccia tra un capomastro palestinese e un convinto sostenitore locale del Partito Cristiano, per una grondaia che sporge da un balcone, a scatenare una battaglia a suon di querele, processi, e corti d’appello in un susseguirsi di colpi di scena, prove presentate a sorpresa, arringhe ad effetto degli avvocati e i rovesciamenti sul favorito agli occhi dei giudici. Attorno alla vicenda giudiziaria le fazioni diventano sempre più nutrite e accese, si attiva l’interesse della politica e dei media, fino a sfiorare il ritorno ad una tensione da vera e propria guerra civile, con le conseguenze che si insinuano nelle vite familiari dei due contendenti, le intimidazioni, la paura e la disapprovazione.

Il film ha ottenuto 1 candidatura ai Premi Oscar ed è stato premiato al Festival di Venezia per la prova attoriale di Kamel El Basha. Ma la sua forza è nell’ ottimo copione che si muove abilmente tra la sfera pubblica (e il film processuale) e il momento privato (dunque il dramma psicologico). Con il colpo di genio di fare dei due avvocati rivali un padre e una figlia, che non possono non portarsi in aula dell’altro: qualcosa che va al di là degli “atti”, esattamente come il confronto tra Toni e Yasser va al di là dell’insulto pronunciato sul momento e affonda in una sofferenza, privata e collettiva, che ancora tormenta e fomenta.
Spazio Gloria via Varesina – Como
29 gennaio ore 21.00
Sceneggiatura:Ziad Doueiri e Joelle Touma Interpreti: Adel Karam, Rita Hayek, Kamel El Basha, Christine Choueiri, Camille Salameh Libano 2017, 110 minuti.
Coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile a Kamel El Basha al Festival di Venezia 2017
Ingresso 7€ – Ridotto (under21, over65) 5€
Ingresso riservato