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Ristorexpo, subito un pienone ed oggi anche lo “Zorro” del food a volto coperto…..

5 marzo 2018 | 16:38
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Incontro con Valerio Visintin, critico del Corriere della Sera. La necessità di girare senza essere riconosciuto.

Un avvio più che buono. Consensi, entusiasmo e tanto pubblico fin da ieri per l’omaggio a Gualtiero Marchesi. Oggi l’omaggio è stato tutto per Georges Cogny, francese di nascita, ma piacentino di adozione: a lui si deve l’introduzione in Italia della nouvelle cuisine, adattata alle materie prime del territorio. Tributo al suo lavoro sul palco di Lariofiere fin dalla mattinata con vari momenti.

Ma la rassegna aperta da ieri ad Erba – e fino a mercoledì 7 con stand e tante iniziative per gli appassionati della cucina – è stata subito presa d’assalto dai visitatori. Ieri, giornata di festa, ma pure stamane. Tante le scuole presenti negli stand erbesi. E stamane anche un convegno dedicato ai giornalisti condotto da Paola Pioppi con la partecipazione del presidente dell’ordine regionale Alessandro Galimberti e del collega Maurizio Pratelli. A tenere la scena – anche per il suo stravagante modo con il quale è arrivato in sala – il noto critico gastrononico del Corriere della Sera Valerio Visintin. Si è presentato a volto coperto con occhiali a specchio per non essere riconosciuto in volto. E ha anche spiegato il perchè della scelta:”Voglio essere indipendente e libero di andare nei vari ristoranti senza essere riconosciuto in volto per giudicare chi fa bene e chi no. Critiche solo motivate .- ha precisato – ma che spesso non fanno piacere a chi le riceve. Da qui anche alcune minacce neppure tanto velate ricevute. E così eccomi qui mascherato…….“. Per molto è lo “Zorro” della critica gastronomica italiana.

A Lariofiere la rassegna prosegue fino a mercoledì. Nella giornata conclusiva atteso anche lo chef e patron del ristorante Materia di Cernobbio Davide Caranchini. Ogni giorno quattro ristoranti del territorio (Cantuccio di Albavilla, Edda di Inverigo, Crotto del Sergente Lora e Grillo di Capiago) offrono ai clienti menù speciali per raccontare la loro storia e il legame con il territorio