Mense, il costo aumenta, ma non chiude via Fiume. Svolta civica:”Bando in consiglio”




La decisione di tenere aperta la struttura dopo un nuovo incontro con i sindacati. La nota dell’opposizione.
Aumento del singolo pasto a 5 euro (attuali 4,80), chiusura di cinque mense nelle strutture di Como. Le certezze sono queste per la vicenda mense in città con la perdita di lavoro di diverse decine di persone non con il contratto a tempo indeterminato. “Ma numeri più bassi delle previsioni” dice il segretario generale del Comune, Fiorella. La novità di queste ore è che la mensa di via Fiume a Tavernola (che ogni giorno serve 300 pasti) non chiuderà anche se necessità di una sistemazione strutturale. Chiusura, invece, per via Montelungo. Lo conferma l’assessore Amelia Locatelli dopo un nuovo incontro con sindacati e cuoche:”Decisione presa da una riflessione fatta dopo aver incontrato le parti interessate. Abbiamo accolto i suggerimenti ricevuti anche se ci sono da affrontare i costi della ristrutturazione. Nessun preconcetto, dunque, su niente e nessuno….”
E su questa vicenda, intanto, le perplessità e le riflessioni del gruppo comunale di Svolta civica
La questione dell’esternalizzazione del servizio refezione scolastica è seria e complessa. Le soluzioni prospettabili sono sostanzialmente due: realizzare uno o più nuovi centri cottura centralizzati, da cui servire “per scodellamento” le scuole della città, oppure appaltare il servizio ad aziende specializzate che assolvano ai compiti di preparazione e distribuzione dei pasti. Un tentativo per attivare la prima soluzione è già stato fatto dalla precedente amministrazione, purtroppo senza successo. L’investimento necessario alla realizzazione del nuovo centro unico di cottura si è rivelato, alla fine di un tormentato percorso, superiore alle ipotesi fatte dalla giunta.
Oggi l’assessore Amelia Locatelli propone un modello “misto”, in cui una parte dei centri (quelli con maggiori problemi tecnico-organizzativi) venga chiusa, a fronte di un’esternalizzazione del servizio, a cui si giungerà attraverso l’assegnazione di un bando. Al netto di una serie di difetti di comunicazione, che certamente ci sono stati, sebbene l’assessore Amelia Locatelli non possa certamente essere tacciata di arroganza, la posizione della amministrazione merita di essere valutata con attenzione. La soluzione ottimale di uno o più punti di cottura centralizzati si scontra con la realtà di tempistiche non brevi (a fronte di un’urgenza) e investimenti importanti. È una soluzione che, a nostro avviso non deve essere completamente accantonata, anche se, nel frattempo, è bene procedere con il bando per la gestione del servizio, come ipotizzato dall’assessore Amelia Locatelli.
Proprio sulla qualità e il rigore del bando si giocherà una partita importantissima. Per questo chiediamo all’assessore Amelia Locatelli che il contenuto dello stesso venga preventivamente discusso in consiglio comunale, in modo che tutte le forze politiche della città possano dare il proprio contributo affinché esso arrivi ad offrire alle famiglie le maggiori garanzie in termini di qualità del cibo, sia per quanto concerne la fase di preparazione sia quella della sua distribuzione. Su questa fondamentale fase di lavoro, Svolta Civica è pronta a dare il proprio contributo fattivo.