Il futuro raccontato da Marco Paolini al Teatro Sociale. Ultimi biglietti per “Le avventure di Numero Primo”



Venerdì 15 marzo Marco Paolini, uno dei più importanti interpreti del teatro civile italiano, porterà in scena al Teatro Sociale “Le avventure di Numero Primo”, un esperimento di fantascienza narrata a teatro che racconta di un futuro improbabile fatto di cose, di bestie e di umani. Per scriverla Paolini e Gianfranco Bettin si sono interrogati sul rapporto di ciascuno con l’evoluzione della tecnologia e sul ruolo che le nuove tecnologie occupano nella nostra vita. In un contesto caratterizzato dalla fisica, dalla biologia, dalle neuroscienze e dalla robotica, a dominare è però il concetto di moda; tutto ciò che non è di moda si estingue. Lo spettacolo di Paolini ben rientra nella tematica di questa Stagione Notte del Sociale L’INFINITA EQUAZIONE, dedicata alla scienza e alla tecnologia.
“Le avventure di Numero Primo”, tratto dall’omonimo libro di Paolini ha scritto e, è una storia ambientata in un futuro distopico ma accattivante i cui protagonisti sono una serie di incredibili personaggi al centro di vicende spesso drammatiche ma raccontate sempre da Paolini con un filo di irriverente ironia. Numero Primo è il nome di uno strano bambino. un po’ Pinocchio, un po’ ET, che irrompe nella vita di Ettore, fotoreporter 60enne che si trova a fargli da padre. Non è una creatura uguale alle altre, e lui dovrà proteggerlo sullo sfondo di un Nord Italia trasformato, dove Gardaland ha invaso tutto il lago e il polo di Marghera è stato trasformato in una fabbrica di neve. È una storia classica con molte prove da superare per i protagonisti. Il monologo di quasi due ore è una scusa per porsi delle domande nel presente, senza la pretesa di leggere il futuro.
Proprio ieri “Le avventure di Numero Primo” ha visnto il premio Mario Rigoni Stern per la letteratura multilingue delle Alpi 2018. La fantafavola di Paolini e Bettin – si legge nelle motivazioni – mette in scena un mondo futuro trasformato dalla biotecnologia in cui, però, l’intelligenza artificiale scopre di poter avere, senza saperlo, anche un cuore. In questa realtà la montagna preserva una sua irriducibile differenza rispetto a un mondo globalizzato, in cui Marghera e Venezia invadono la pianura fino alle Alpi e lo stesso mare perde la sua specificità. Dalla montagna viene alla luce Nicola, un Numero Primo come preferisce essere chiamato, lo strano e delizioso protagonista del libro. Emergendo da un ghiacciaio”.
Teatro Sociale
venerdì, 16 marzo 2018 – ore 20.30
MARCO PAOLINI
in Le avventure di Numero Primo
di Gianfranco Bettin e Marco Paolini
con Marco Paolini
Tavole illustrate Roberto Abbiati
Musiche originali Stefano Nanni
Audiovisivi e luci Michele Mescalchin
Produzione Jolefilm
Gli ultimissimi biglietti per lo spettacolo sono in vendita presso la biglietteria del Teatro e online su www.teatrosocialecomo.it. Prezzi da 13€ a 27€ + prevendita.

“Ho un’età in cui non sento il bisogno di guardare indietro, di ricostruire, preferisco sforzarmi di immaginare il futuro, così farò un Album con nuovi personaggi. Parlerò della mia generazione alle prese con una pervasiva rivoluzione tecnologica. Parlerò dell’attrazione e della diffidenza verso di essa, del riaffiorare del lavoro manuale come resistenza al digitale. Parlerò di biologia e altri linguaggi, ma lo farò seguendo il filo di una storia più lunga. “
Marco Paolini
Nella stazione spaziale del film 2001 Odissea nello spazio ci sono cabine telefoniche a disposizione dei viaggiatori, sono modernissime, confortevoli e permettono di fare videochiamate, ma sono fisse. Nessuno dei protagonisti del film usa un telefono portatile o un palmare. In 20.000 leghe sotto i mari Jules Verne immagina l’uso di energie, materiali e tecnologie che assomigliano moltissimo a quelli che sono stati effettivamente poi usati per i moderni sottomarini. Ma le previsioni più stupefacenti e azzeccate sul futuro sembrano quelle contenute nelle Mille e una notte: l’invenzione del password “apriti sesamo” e del touch-screen della lampada di Aladino. Possiamo quindi aspettare con fiducia l’avvento del tappeto volante in tempi ragionevoli.
Mi sembra di poter concludere che è molto più difficile fare previsioni sul futuro a breve che a lungo termine. Eppure il futuro prossimo dovrebbe far parte di un orizzonte a cui guardare con attenzione. Un presente dilatato come quello in cui viviamo rischia sia di cancellare la memoria del passato, sia di inibire ogni ragionamento sul futuro, dando per scontato che si tratti di un aggiornamento del presente, un aggiornamento “compatibile” con il presente.
Raccontare storie ambientate nel futuro prossimo è un esercizio confinato in un genere: la fantascienza. Esiste una tradizione di fantascienza in letteratura e nel cinema ma a teatro non è molto diffusa.
Per tagliare la testa al toro conviene subito dire che Numero Primo è un esperimento di fantascienza narrata a teatro, ma che agli autori non piace chiamarla così.
Numero Primo è una storia che racconta di un futuro probabile fatto di cose, di bestie e di umani rimescolati insieme come si fa con le carte prima di giocare.
Numero Primo è anche il soprannome del protagonista, figlio di Ettore e di madre incerta. Ma anche le cose e le bestie hanno voci e pensieri in questa storia.