Lunedì del Cinema: la riscossa del cinema Mexico di Milano



E’ un cinema il protagonista del film di lunedì 19 marzo per la rassegna i Lunedì del Cimema allo Spazio Gloria. “Mexico un cinema alla riscossa” di Michele Rho racconta la storia della mitica sala cinematografica di via Savona a Milano che da oltre 30anni va contro corrente sotto la guida del proprietario Antonio Sancassani.
Il cinema Mexico è forse l’unico caso in Italia in cui il gestore di una monosala decide ciò che deve essere proiettato sul suo schermo. Sembra una sciocchezza, ma è invece la chiave di volta per capire il cul de sac in cui è finito il sistema cinematografico italiano. Antonio Sancassani è quindi colui che ha alzato il ditino dicendo che “Il cinema è mio, e me lo gestisco io”. “Se il tuo film non fa parte di un gruppo di produzione/distribuzione nessuno te lo programma, perché l’esercente è legato per contratto alla programmazione che non prevede quel film”, spiega il proprietario del Mexico nel documentario che Michele Rho gli ha dedicato. Secondo Sancassani i titoli da programamre sono blindati in partenza dai distributori che spesso sono anche produttori, e talvolta perfino proprietari di sale, dinamica presente anche tra i cosiddetti produttori indipendenti. L’esercente quindi compra un menù già preconfezionato e nulla può su cosa proiettare nella sua sala. Al Mexico non va così, c’è un rapporto diretto tra chi ha fatto il film e il gestore della sala, niente di più facile: lo contatti, gli mandi un dvd o un link e lui decide quando tocca a te. Se va bene ti fai almeno due settimane di prima visione.
“Mexico! Un cinema alla riscossa” rievoca uno dei casi fuori dall’ordinario che Sancassani ha estratto dal suo cilindro magico: “Il vento fa il suo giro” di Giorgio Diritti. Film autoprodotto e girato in Val Maira, rifiutato rigorosamente dal sistema distributivo italiano, che il primo giugno 2007 appare sullo schermo del Mexico. Ebbene, per chi questa leggenda non la conosce, il film di Diritti rimane in cartellone quasi due anni. Gli spettatori sono decine di migliaia. File lungo la strada. In giugno e luglio. Il regista bolognese ringrazia il cielo: “Meno male che venne rifiutato da tutti”. E Sancassani non è un pirla. Mica sta aperto per l’aria che tira. Anche se gestire il Mexico non è certo facile. Lo spiega lo stesso Sancassani, oggi settantenne, nel documentario: “Nei titoli di prima fascia non entri. Devi esplorare e trovare tra quei film che sulla carta sono considerati inferiori”. Uno scouting continuo che nemmeno un componente della commissione ministeriale che assegna i fondi pubblici. Il segreto del sta però lì, in quella miscela tra l’intuizione di un potenziale culturale/artistico e la possibile moltiplicazione degli incassi.

Per molti il Mexico è la Rocky Horror House per il film “The Rocky Horror Picture Show”che qui viene rappresentato continuiamente (la prossima volta il 23 marzo) con tanto di cosplayer che ne imitano le scene e ricantano le canzoni. Uno spettacolo che contraddistingue la sala di via Savona e, in qualche modo, ne garantisce la sopravvivenza.
Nel documentario Rho racconta del Mexico come una perla rara nel mondo del cinema contemporaneo italiano, un’utopia che ogni giorno lotta per riaffermare il suo diritto di esistere, un esempio tangibile di come ancora oggi sia possibile andare al cinema sognando il cinema.
Spazio Gloria via Varesina – Como
Sceneggiatura: Michele Rho
Ingresso 7€ – Ridotto (under21, over65) 5€