RossoSolo, un Giorgio Canali un po’ meno “incazzato” All’Unaetrentacinquecirca

Non ci dovrebbe essere bisogno di spendere troppe parole per spiegare chi è Giorgio Canali. Musicista, produttore, autore, stretto collaboratore di numerosi gruppi italiani e stranieri…amato trasversalmente da generazioni diverse. Chitarrista dei CCCP Fedeli alla linea, poi diventati CSI, Consorzio Suonatori Indipendenti e successivamente PGR. Nel 1998 ha dato il via alla carriera solista supportato dalla sua band Rossofuoco.
Giorgio Canali è considerato una delle maggiori realtà del rock alternativo italiano e, venerdì 23 marzo, porta il suo spettacolo ROSSO SOLO Concerto in solitaria sul palco di All’UnaeTrentacinqueCirca di Cantù per la prima volta grazie alla rassegna di live promossi in collaborazione con la scuola di musica Six Sound di Mariano Comense.
Inizio concerto ore 22, ooening act con Mattia Prevosti. Ingresso: 10 euro
Rossosolo è il progetto one man band di Canali. Quali sono le differenze con Rossofuoco?
Beh, innanzitutto Rossofuoco è un tipo di concerto molto rumoroso. Ci sono ancora due quarantenni che suonano con me e che hanno tutto il testosterone a posto. Quindi si pesta e si urla, si fa del rock ‘n’ roll. Talvolta più rock che roll e questo mi dispiace, ma tant’è. Con Rossosolo, invece, mi metto a fare tutti i pezzi che non potrei fare con Rossofuoco, perché gli altri due si addormenterebbero sul palco. Le atmosfere sono molto più rarefatte, uso tanto la loop machine, suono su me stesso. Ci sono strati e strati di deliri non troppo intonati. Atmosfere sognanti, ecco. Dilatate e liquide. (da yanezmagazine)

GIORGIO CANALI BIO
Inizia la carriera musicale verso la fine degli anni settanta come voce di varie band punk rock locali della scena romagnola. All’inizio degli anni ottanta, con l’avvento di nuove tecnologie elettroniche (come il protocollo MIDI) inizia ad interessarsi alla musica elettronica e dà vita, insieme a Roberto Zoli, a diversi progetti musicali che culminano nella fondazione di Politrio e nella pubblicazione del disco Effetto Eisenhower nel 1986.
L’approccio al lato più tecnico della musica lo porta a collaborare come tecnico del suono con la PFM e con i Litfiba. Conosce i CCCP Fedeli alla linea nel 1989, durante la tournée congiunta tra questi ultimi e i Litfiba in Unione Sovietica. Entra successivamente a far parte dei CCCP insieme ad altri fuoriusciti dei Litfiba, Gianni Maroccolo e Ringo De Palma. Nel 1990 partecipa come chitarrista e come tecnico del suono all’ultimo disco dei CCCP, Epica Etica Etnica Pathos.
All’inizio degli anni novanta, dopo lo scioglimento dei CCCP Fedeli alla linea, si trasferisce quasi stabilmente in Francia.[11] Collabora ai tour dei Noir Désir[12] e produce i tre dischi dei Corman & Tuscadu. Suona anche la chitarra nel secondo album Pestacle.
Nel 1992 fonda il Consorzio Suonatori Indipendenti insieme ad altri ex membri dei CCCP Fedeli alla linea.[13] Nel gruppo affianca alle chitarre Massimo Zamboni, alla voce Giovanni Lindo Ferretti e alla produzione Gianni Maroccolo. Durante l’esperienza del CSI prosegue un progetto solista che culmina nel disco Che fine ha fatto Lazlotòz del 1998.
Nel 1999 realizza la colonna sonora per il film Guardami di Davide Ferrario.
Dopo la fine dei CSI e la divisione dei due fondatori, Giovanni Lindo Ferretti e Massimo Zamboni, sviluppa ulteriormente il suo progetto solista e raccoglie alcuni dei musicisti che lo avevano affiancato nel tour di Lazlotòz in una formazione stabile, i Rossofuoco, che lo accompagnerà in tutti i dischi successivi. Ad oggi proprio il gruppo Giorgio Canali & Rossofuoco rappresenta l’attività artistica e musicale più rilevante, che ha portato alla pubblicazione di cinque album: Rossofuoco, Giorgio Canali & Rossofuoco (diverso dal primo omonimo, caratterizzato dalla copertina dell’album recante una freccia che indica in basso), Tutti contro tutti, Nostra Signora Della Dinamite e Rojo.
Dal 2001, parallelamente all’esperienza solista, è ancora a fianco di Giovanni Lindo Ferretti nei PGR, sempre in veste di chitarrista. Da notare che i due collaborano e sono buoni amici pur condividendo ben poco dell’attuale visione ideologica e, soprattutto, religiosa dell’ex cantante dei CCCP Fedeli alla linea. Delle controverse prese di posizione da parte del compagno, Canali si è peraltro sempre dichiarato poco sorpreso, difendendo anzi la coerenza del cantautore nel corso degli anni.
Dopo i Corman & Tuscadu, negli ultimi anni Canali è tornato diverse volte a ricoprire il ruolo di produttore. Tra i dischi più famosi da lui prodotti l’omonimo esordio dei Verdena (1999), Sguardo contemporaneo di Bugo (2006) e Canzoni da spiaggia deturpata di Le luci della centrale elettrica (2008), dove partecipa anche come chitarrista e bassista.[18] Ha collaborato con molti gruppi italiani e stranieri, tra cui Premiata Forneria Marconi, Litfiba, Marlene Kuntz, Afterhours, Noir Désir, Tre Allegri Ragazzi Morti, Frigidaire Tango, Virginiana Miller, Santo Niente, Zen Circus, Nobraino, Vanvera, Timoria, Miura, Yo Yo Mundi, Ulan Bator, Melt, Wolfango, Lo Stato Sociale, (P)neumatica, Quinto Stato, Masoko, Hic Niger Est, Operaja Criminale, Nolatzco, Ilenia Volpe e Angela Baraldi (con la quale ha portato in tour uno spettacolo intitolato “Love Will Tear Us Apart (again)”, tributo ai Joy Division in occasione del trentesimo anniversario della morte di Ian Curtis).
Nel 2011 viene pubblicato il libro Fatevi fottere. Una biografia di Giorgio Canali, biografia autorizzata del cantante contenente interviste, testi inediti, contributi di diversi amici (tra gli altri: Giovanni Lindo Ferretti, Ginevra Di Marco, Francesco Magnelli, Davide Ferrario, Noir Désir, Umberto Palazzo, Virginiana Miller, Afterhours, Tre Allegri Ragazzi Morti, Le Luci della Centrale Elettrica, Bugo, Verdena, Nobraino, Yo Yo Mundi, The Zen Circus, Angela Baraldi, Frigidaire Tango, Enrico Brizzi) e un CD di rarità selezionate dallo stesso Canali.
Nel 2013 partecipa alla chiacchierata riunione dei CSI (a cui non prende parte tuttavia Giovanni Lindo Ferretti, sostituito da Angela Baraldi) per il tour intitolato “Ciò Che Non Deve Accadere, Accade”.