Riaperto da oggi il Museo delle Dogane Svizzero di Gandria



Con due settimane di anticipo rispetto allo scorso anno ha riaperto oggi al pubblico il Museo delle Dogane Svizzero (Cantine di Gandria), uno dei gioielli espositivi del Lago di Lugano, meta ogni anno di migliaia di visitatori.
Nell’esposizione permanente e nella mostra promossa dall’Associazione “Stop Piracy” sono riassunti la storia centenaria e il lavoro quotidiano di migliaia di guardie di confine. Uomini e donne che presidiano le frontiere della
Confederazione e, nello stesso tempo, contrastano ogni forma di moderno contrabbando: dall’importazione illecita di prodotti contraffatti al traffico di stupefacenti, al transito illegale di stranieri, sino ai controlli sulle attività
economiche transfrontaliere.
Per il secondo anno, la gestione del Museo delle dogane è affidata al MUSEC – Museo delle Culture di Lugano che per la stagione 2018 ha allestito, al secondo piano della storica caserma del doganiere, la mostra “Un piccolo
mondo antico. Parole e immagini di Antonio Fogazzaro, Pietro Chiesa e Mario Soldati”, accompagnata da un volume curato da Lorenzo Sganzini. Oltre a raccontare un momento chiave della storia letteraria del lago di Lugano, la mostra rinnova e arricchisce l’offerta espositiva del Museo delle dogane, il cui edificio è anche un punto privilegiato di osservazione dal quale è possibile volgere lo sguardo proprio verso i luoghi descritti da Fogazzaro nel suo celebre romanzo.

Il Museo delle dogane occupa, infatti, il piccolo edificio che, per quasi un secolo, è stato un posto di guardie di confine tra il Ticino e l’Italia sulla sponda del Ceresio opposta a Lugano. Una caserma che fronteggia la Valsolda e, in particolare, Villa Fogazzaro-Roi, residenza dello scrittore vicentino.
In questo senso, la suggestione è grande. Dal Museo delle dogane si domina infatti lo scenario in cui si muovono i personaggi del romanzo di Fogazzaro: le terre di confine che, nella metà dell’Ottocento, separavano in realtà la
Svizzera dal Regno Lombardo-Veneto sotto controllo austro-ungarico.
Quel “piccolo mondo antico” è rievocato e descritto nella mostra attraverso 16 pastelli dell’artista ticinese Pietro Chiesa, delicati disegni dei primi anni Trenta riprodotti dalla Mondadori per illustrare successive edizioni del romanzo; ma anche nelle immagini della prima e più celebre trasposizione cinematografica del romanzo firmata da Mario Soldati nel 1941 e di cui la Cineteca Italiana ha messo a disposizione alcune fotografie di scena. In mostra anche la scenografia originale del film di Mario Soldati con le annotazioni e i disegni del regista.

L’obiettivo principale del Museo delle dogane resta sempre lo stesso: continuare a favorire una riflessione sulle attività di doganieri e guardie di confine della Confederazione, gettando uno sguardo anche sulla storia locale e sulla cultura del confine che tanto peso ha avuto soprattutto lungo le sponde dei grandi laghi prealpini.
Confermate anche per quest’anno le principali novità della rinnovata gestione del Museo delle dogane, ovvero l’apertura al pubblico di un bookshop/boutique e le visite guidate gratuite domenicali (da luglio ad
agosto).

Nel 2017 il Museo delle dogane ha superato gli ottomila visitatori in poco meno di 200 giorni, confermandosi tra i siti museali più frequentati nel panorama ticinese.
Informazioni pratiche
Museo delle dogane svizzero, Cantine di Gandria (Lugano)
Apertura stagionale:
25 marzo – 21 ottobre 2018, 13h – 17h, tutti i giorni
Contatti:
museodogane@lugano.ch / Tel. +41(0)79 512 99 08 / www.museodogane.ch
Ingresso:
Adulti: CHF 5.00 / Ragazzi (6-16 anni): CHF 2.50 / Bambini: gratis