Una giornata contro il gioco d’azzardo a Como

25 maggio 2018 | 01:31
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Una giornata contro il gioco d’azzardo a Como

Questa sera alle 21 presso la ex Circoscrizione 6 di via Achille Grandi a Como è in programma l’ultimo incontro pubblico per il contrasto del Gioco d’Azzardo Patologico, dedicato in particolare agli abitanti di Como, Brunate, San Fermo e Montano Lucino nell’ambito del progetto del Comune di Como “Quando il gioco si fa duro” cofinanziato da Regione Lombardia, per portare attenzione e consapevolezza su un problema quanto mai attuale, come testimoniano ogni anno i dati relativi al gioco d’azzardo. Seguiranno poi  due laboratori, a Como l’1 e a Montano Lucino il 6 giugno  presso l’oratorio San Giorgio.

Risultano oltre 1.300 euro pro-capite giocati nel 2016 nella città di Como e oltre 4.500 euro pro capite a Montano Lucino.
La Lombardia anche nel 2018 si è confermata tra le regioni italiane con la maggior spesa assoluta per il gioco d’azzardo e sempre più persone manifestano problemi legati a questo fenomeno; una quota rilevante di loro risulta avere redditi bassi e sono in molti a risultare già in cura in strutture specializzate per nuove dipendenze.
Durante l’incontro di questa sera gli esperti descriveranno il fenomeno e le sue ricadute sulle famiglie e sulla società.

contrasto gioco d'azzardo

Sempre in ottica di prevenzione e contrasto al gioco patologico, questa mattina sono previste tre repliche per le scolaresche dello spettacolo “Vite Vincenti” nell’aula magna del Politecnico in via Castelnuovo.

Con la regia di Michela Prando lo spettacolo è stato scritto da Fabio Reina, medico responsabile del SERT, ed è  frutto del suo quotidiano incontro con situazioni di dipendenza patologica, esperienze quotidiane di anni d’incontri con persone e famigliari con problematiche derivanti dal gioco d’azzardo patologico. I protagonisti delle quattro storie narrate sono strettamente e visibilmente legati tra loro da azioni, situazioni e luoghi spesso riconoscibili dalla maggior parte degli spettatori come “normali”, come specchi della “normalità”, situazioni sottovalutate o ancor peggio tollerate e giustificate da una società come quella attuale in cui solo se vincenti si è veramente vivi.