…nel manicomio di Como. Mattia Conti presenta il suo libro “Di sangue e di ghiaccio”

Come sostengono in molti la cultura si fa per strada e nei mercoledì erbesi la Libreria di Via Volta ha colto l’invito trasferendosi fuori dai locali abituali per interessanti incontri serali con autori e altri personaggi della cultura, sulla strada. Via Volta di nome e di fatto.
L’ultimo incontro prima delle vacanze Mercoledì 18 luglio ore 21.30 con Mattia Conti che presenta Di sangue e di ghiaccio (ed. Solferino).
Il giovane autore di Molteno, vincitore nel 2011 del premio Campiello giovani, presenta il suo romanzo in cui narra le disavventure di un ragazzo originale, Ranocchia, che vorrebbe calcare il palcoscenico ma finisce internato al manicomio San Martino di Como.

Quando Ranocchia viene ripescato dall’acqua gelida del fiume, più morto che vivo, ciò che il paese sospettava da tempo diventa certezza: è impazzito. Già non è mai stato molto brillante, con il suo fare svagato e il fisico gracile, inabile al lavoro nei campi. Da quando poi se n’è andato di casa per calcare le assi del palcoscenico sotto l’egida di quel cialtrone di Baldo Bandini, capocomico e vagabondo…
Inevitabile che la mente del ragazzo, già debole, cedesse. Così viene internato nel manicomio di Como e tutti pensano di aver risolto il problema, senza considerare che nello stesso istituto è entrata da pochi mesi anche Bianca, la Maestrina, la ragazza che ha insegnato a Ranocchia a leggere, amare e soffrire.
E nessuno, fuori, sa che quel presunto rifugio è un luogo molto pericoloso, tra gli intrighi dell’infermiera Clementina e del suo assistente nano e le «cure» del Dottor Lucio, deciso a incidere il suo nome nella storia della scienza a costo di passare sul cadavere dei pazienti. La parola d’ordine per Ranocchia diventa: fuggire. Ma non da solo
Personaggi inventati, ma simili a quelli di cui si sono perse le tracce nella polvere degli archivi del San Martino. L’esordio di Mattia Conti è un’incalzante avventura ambientata sul Lario di fine Ottocento, all’incrocio tra il mondo affascinante dei teatranti e quello cupo dei folli, capace di illuminare in modo struggente l’amore e il suo inevitabile doppio: il tradimento.
L’autore dialoga con Luigi Torriani della Libreria Torriani di Canzo
ingresso libero