La mostra sull’asilo Sant’Elia è un successo, Artribune la mette tra le migliori al mondo



La mostra “Giuseppe Terragni per i bambini: l’Asilo Sant’Elia”, allestita al piano nobile della Pinacoteca civica di Como e inaugurata lo scorso 8 giugno, ha destato l’interesse del pubblico e della critica, richiamando l’attenzione anche di alcune tra le più importanti riviste di settore.
Tra gli altri, hanno dedicato dei servizi all’iniziativa Artribune, che l’ha inserita tra le 20 mostre di architettura più interessanti del momento a livello globale, e Sky Arte, anche sul proprio sito web.
«Rilevare un riscontro positivo così ampio e qualificato su questa proposta culturale – commenta l’assessore alla Cultura e al Marketing territoriale Simona Rossotti – è motivo di soddisfazione per la città e l’amministrazione che la guida, oltre che un incentivo a proseguire con convinzione sul percorso iniziato di valorizzazione e di messa a sistema del nostro ricco patrimonio».
Si conferma pertanto come la città di Como abbia centrato l’obiettivo di richiamare l’attenzione su di sé e sul suo patrimonio attraverso questo progetto culturale diffuso che prevede il coinvolgimento della cittadinanza e la valorizzazione della mostra stessa con un importante programma di eventi collaterali.

La mostra in corso, organizzata dall’assessorato alla Cultura nelle sale destinate alle esposizioni temporanee della Pinacoteca, rientra nel processo di rivalorizzazione complessiva della Pinacoteca Civica e di una nuova progettazione degli spazi.
La mostra Giuseppe Terragni per i bambini: l’Asilo Sant’Elia aperta tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.00 fino al 4 novembre, riunisce documenti storici, materiale fotografico, testi d’epoca, elementi d’arredo che ricostruiscono la storia dell’edificio progettato dall’architetto italiano, tra i più significativi autori della corrente razionalista.
Tra il 1936 e il 1937, Terragni si dedicò alla progettazione dell’Asilo Sant’Elia – oggi Scuola dell’infanzia “Antonio Sant’Elia”: un intervento che la mostra “intende far conoscere al visitatore, anche non particolarmente esperto d’architettura“, come hanno dichiarato i curatori Paolo Brambilla e Roberta Lietti, mettendo in evidenza soprattutto “la modernità del progetto di Terragniprofondamente sensibile alle esigenze dei ‘piccoli uomini’, e anche la particolare valenza sociale dell’Asilo Sant’Elia, concepito in una zona periferica e particolarmente povera di Como e destinato a bambini le cui madri, oltre al pesante lavoro casalingo (di fronte all’asilo è ancora visibile uno dei tanti lavatoi comunali dove le donne si recavano a lavare i panni), erano impegnate come operaie negli opifici della zona, per lo più tessili“, hanno aggiunto.
Tra i pezzi esposti anche i piccoli arredi per i bambini, come la seggiolina “Lariana”, progettata da Terragni, i banchetti delle aule, gli armadietti spogliatoi e un lungo mobile contenitore, sempre di disegno dell’architetto, l’arredo dell’infermeria e un esempio originale della poltrona “Benita”, successivamente ribattezzata “Sant’Elia”.
Visitando la mostra, si è accompagnati da un sottofondo sonoro ideato dal regista Mario Pagliarani, realizzato a partire dalle registrazioni delle voci dei bambini che oggi frequentano questo asilo.