
Domenica 2 settembre, nell’ambito della mostra “Fiori di vetro dalla collezione Bersellini” ospitata fino al 9 settembre, Villa Carlotta festeggia Rossini con una visita guidata alla mostra e un concerto lirico.
Alle 15.00 i visitatori, accompagnati dai curatori della mostra Rosa Chiesa e Sandro Pezzoli, potranno ammirare i capolavori della collezione Bersellini – che raccoglie un’importante campionatura della produzione dei principali maestri vetrai di Murano del XX secolo – in un percorso che vuole mettere in relazione i fiori del parco botanico con l’arte del vetro.
A seguire, alle 16, si terrà il concerto lirico in omaggio alla memoria di Gioachino Rossini, nel 150° anniversario della morte. Interpreti saranno Aloisa Aisemberg, Angelo Bonazzoli ed Eleonora Filipponi, accompagnati da Andrea Zepponi al pianoforte.
Il programma prevede musiche tratte dalle più grandi opere del grande compositore: Barbiere di Siviglia, Tancredi, Italiana in Algeri, Semiramide, La regata veneziana e Gazza ladra.
Chi dice Rossini dice anche Stendhal, ammiratore e biografo d’eccezione del grande compositore italiano. Villa Carlotta, dove già nell’Ottocento Giovanni Battista Sommariva faceva risuonare la musica rossiniana, è uno dei luoghi stendhaliani più evocativi sulle rive del Lago di Como.
Griante, in cui si svolge la maggior parte degli eventi del romanzo “La certosa di Parma” di Stendhal, si trova a pochi chilometri su quel lago che evoca tanti passi letterari, artistici e musicali.
Stendhal, dopo aver decantato nell’opera “Rome, Naples et Florence” le bellezze della Tremezzina, aveva così descritto le dimore che si affacciano sul lago: “I palazzi si moltiplicano fra il verde delle colline e si riflettono nelle onde. Dire palazzi è troppo, ma chiamarli case di campagna è troppo poco. È un genere di costruzione elegante, pittoresco voluttuoso, tipico dei tre laghi e dei colli della Brianza”.
Alla magnificenza del giardino di Villa Carlotta faceva eco la raffinatezza dell’edificio e lo splendore delle collezioni che vi erano raccolte per volontà proprio del Sommariva, avvocato e mecenate che la acquistò per farne uno dei musei all’epoca più celebri d’Italia. Stendhal ne era rimasto profondamente colpito.
“Un’anima folle, sognatrice e profondamente sensibile, è ancora più indispensabile che una buona mente, per osare aprir la bocca a proposito delle statue di Canova che tutta Milano va a vedere in casa del signor Sommariva, alla Cadenabbia, sul Lago di Como.”
La villa è celebre sia per le raccolte d’arte conservate al suo interno, sia per il vasto giardino botanico che la circonda, parte del circuito Grandi Giardini Italiani. Il giardino a sinistra della villa è la zona più ricca di suggestioni romantiche. Questa ampia zona di parco si presenta ancora nell’antica struttura ottocentesca con il viale centrale e i grandi platani anch’essi celebrati da Stendhal.

Fiori di vetro dalla collezione Bersellini
Dopo la mostra di arte contemporanea Urpflanze, che ha visto l’artista Giovanni Frangi relazionarsi con il tema della natura e con il parco botanico, Villa Carlotta prosegue la sua stagione con Fiori di Vetro dalla collezione Bersellini (fino al 9 settembre 2018), un’esposizione volta ad esplorare i fiori attraverso la produzione artistica vetraia.
Accanto a pittura e fotografia, infatti, anche l’arte millenaria del vetro ha spesso concentrato il suo interesse sul tema dei fiori. In particolare i maestri vetrai di Murano, che lungo tutto il corso del Novecento hanno prodotto opere di fascino straordinario ispirandosi alle forme dei fiori e delle piante, declinandole secondo gli stilemi del Liberty, dell’Art Déco e poi con una vena sperimentale attenta alle esperienze delle avanguardie artistiche.
La collezione di Enrico Bersellini, avviata negli anni Settanta del Novecento, raccoglie un’importante campionatura della produzione dei principali artefici muranesi del XX secolo, a cui affianca gli esiti delle ricerche più recenti nel campo dell’arte del vetro, costituendo un significativo luogo di confronto tra forme della tradizione e sperimentazioni dei nostri giorni.
La collezione annovera oltre 250 opere tra cui alcuni importanti lavori di Ercole Barovier, Napoleone Martinuzzi, Toni Zuccheri e tanti altri che documentando il variegato repertorio tecnico utilizzato nell’arte vetraria muranese, dal vetro soffiato, al vetro massello e alla lavorazione a lume. Tra gli autori delle opere, capaci di coniugare impatto decorativo ed emblematica maestria tecnica, sfilano i nomi di alcuni dei maggiori artisti e designer che hanno operato a Murano presso fornaci storiche come Venini, Zecchin-Martinuzzi, Barovier&Toso, Pauly&C., Salviati, ma anche artisti che hanno creato pezzi unici come Franca Petroli, Maria Grazia Rosin e Silvia Levenson.
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