
Con Lewandowski e Cristiano Ronaldo per un posto in semifinale.
È prossima ad avviarsi una nuova era del calcio europeo, quella messa in scena dalla Nations League, che accorpa le 55 nazioni del Vecchio Continente in una competizione completamente nuova e che andrebbe in teoria a sostituire le vecchie amichevoli. La decisione dell’Uefa nasce dalla volontà di dare maggiore brio alle partite non ufficiale, che fino a pochi mesi fa venivano letteralmente bistrattate da sponsor, botteghini e tv, oltre che dalle scelte dei vari commissari tecnici spesso tendenti ad assecondare le richieste dei maggiori club e i capricci dei grandi campioni.
La nuova competizione in realtà, da questo punto di vista, non sembra far eccezione al momento perché proprio la stella più attesa è stata esonerata dalla partecipazione, con Cristiano Ronaldo che dunque non vestirà la maglia del Portogallo, perdendosi dunque la sfida col suo nuovo ‘Paese’, la nostra Italia. Azzurri che sfideranno venerdì sera a Bologna la Polonia di Lewandowski e Milik, per una sfida che certifica quanto sia probabilmente il più ostico dei gironi della Nations League. Le prime di ciascun raggruppamento si qualificheranno alla Final Four, in partenza la prossima estate.
Dalla prossima edizione il torneo sarà anche utile per le qualificazioni europee: infatti se fino a “ieri” agli spareggi vi accedevano le migliori terze di ciascun girone, questa volta toccherà alla Nations League stabilire chi si sfiderà a eliminazione diretta per la rassegna continentale.
Il Gruppo 3 della Nations League è il più equilibrato, con Italia, Portogallo e Polonia a competere per un posto in semifinale. Decisamente non male anche quello che vede la presenza contemporanea dei Campioni del Mondo della Francia, Germania e Olanda. Quest’ultima, vera outsider del girone, deve rifarsi dopo la mancata partecipazione alla kermesse in Russia.

Un torneo fortemente voluto dalla Uefa per accrescere l’interesse generale verso un gran numero di partite che altrimenti rischiava di volare a picco verso il basso, con conseguente calo degli introiti anche per la federazione.
La parte più interessante della manifestazione è sicuramente rappresentata dalla possibilità di assistere a due semifinali avvincenti nella Final Four della prossima estate, sempre ricorrenti in anni dispari che non prevedono Mondiali ed Europei. Non è comunque un vero e proprio addio alle amichevoli, le quali non svaniranno del tutto, ma in occasioni eccezionali potranno comunque essere organizzate con il consenso della Uefa.
Questa è anche un’occasione importante per allargare i confini europee con i grandi raggruppamenti organizzati in base al Ranking, potendo ciascuna sognare la qualificazione fra le quattro finaliste: una competizione ufficiale, nuova, che prende il posto della mai convincente Confederations Cup. Perché no, una buona occasione immediata per l’Italia di rifarsi dopo la delusione Mondiale.