Il presidente di Unindustria Como, Fabio Porro, all’incontro sulle infrastrutture: “Bisogna completare Pedemontana e tangenziale”

Oltre 200 imprenditori hanno partecipato all’appuntamento intitolato “IL SISTEMA INDUSTRIALE A SOSTEGNO DEI CORRIDOI EUROPEI” promosso da Confindustria Piemonte e Unione industriale di Torino, insieme a Confindustria, che ha visto la presenza dei Presidenti delle Confindustrie Regionali e Territoriali attraversate dai Corridoi Europei e di una rappresentanza di Medef Auvergne/Rhône-Alpes. Tra loro anche il Presidente di Unindustria Como, Fabio Porro, che insieme al Direttore, Antonello Regazzoni, hanno rappresentato le imprese e le esigenze della provincia di Como.
Durante la mattinata è stata affermata con forza l’importanza per le imprese e per l’economia nazionale del completamento delle infrastrutture che connettono l’Italia agli altri Paesi europei e all’Estremo Oriente, grazie all’iniziativa per la nuova via della seta.

L’incontro, dopo i saluti del Presidente dell’Unione Industriale Dario Gallina e la relazione introduttiva del Presidente di Confindustria Piemonte Fabio Ravanelli, è proseguito con le relazioni di Raffaele Marchetti, delegato del Rettore per l’Internazionalizzazione della Luiss Guido Carli, e di Jean-Luis Colson, Capo unità Reti di Trasporto DG MOVE, della Commissione Europea. Al termine delle loro relazioni sono interventi i Presidenti presenti in sala e le conclusioni sono state appannaggio del Presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia.
L’area economica europea integrata che va da Trieste a Lione, passando per Treviso, Padova, Verona, Bologna, Milano, Novara, Torino e Grenoble, nel 2016 ha generato un Pil di 1.191 miliardi di euro, più grande di quello della Spagna (1.118 miliardi) e della somma di due colossi come il Baden-Württenberg e la Baviera (1.049 miliardi insieme). L’Italia è interessata dal Corridoio Mediterraneo, il Corridoio Reno-Alpi e lo Scandinavo. Il solo Corridoio Mediterraneo, di cui è parte anche la Torino-Lione, interessa il 18% della popolazione europea e attraversa regioni che rappresentano il 17% del PIL comunitario.
“Se vogliamo essere davvero un Paese moderno abbiamo bisogno di reti al passo con i tempi, nei trasporti, nell’energia, nelle risorse idriche e nelle telecomunicazioni” ha sostenuto il Presidente di Unindustria Como, Fabio Porro. “È impensabile voler competere con i principali Hub europei se non ci dotiamo di collegamenti rapidi e moderni che non significano velocità ad ogni costo, ma efficienza, sicurezza e, in una parola, maggior competitività. Abbiamo potenzialità incredibili, siamo la seconda manifattura europea, – ha proseguito il Presidente Porro – ma rischiamo di essere frenati da infrastrutture vecchie e, purtroppo, anche molto rischiose. È stato calcolato che, se disponessimo di infrastrutture e logistica pari alla Germania, il nostro export registrerebbe un incremento di oltre il 15%. La recente vicenda di Genova ha traumatizzato tutti, ma dopo l’inevitabile momento della disperazione dev’esserci assolutamente una reazione. Bisogna intervenire immediatamente sulla messa in sicurezza delle attuali infrastrutture viarie, completare quelle in fase di costruzione come la TAV o meglio ancora la Nuova Linea Torino Lione, e progettarne di nuove. Purtroppo devo constatare che abbiamo un Ministro delle infrastrutture che sembra più un Ministro contro le infrastrutture. Ma, se così è, a questo punto dovrebbe essere lui a constatare di essere inadeguato per il nostro Paese e il futuro di sostenibilità e prosperità che tutti noi desideriamo. Altrimenti rischiamo di incanalarci verso un declino economico e sociale che non possiamo permetterci”. L’ultima considerazione di Fabio Porro è riservata al territorio di comasco: “Ci sono opere fondamentali come Pedemontana, Tangenziale di Como e variante della Tremezzina che devono essere assolutamente completate. Non ha senso lasciare queste opere incompiute perché così come sono rappresentano quasi uno spreco per non aver risolto i problemi per i quali erano state progettate. La situazione attuale infatti significa non solo un maggior costo per i trasporti di merci e persone ma anche un problema ambientale. L’inquinamento derivante dalla congestione del traffico tenderà inevitabilmente ad aumentare, con rischi anche per la salute dei cittadini. Credo che non si possa pensare al futuro guardando sempre nello specchietto retrovisore ma dobbiamo avere una visione di ampio respiro almeno per i prossimi trent’anni, così come hanno saputo avere i nostri padri quando, negli anni 60 e 70, hanno progettato e realizzato la gran parte delle infrastrutture del nostro paese. Proprio in questa prospettiva vorrei rilanciare il tema del collegamento Varese Como Lecco. Si tratta di un’opera che le imprese delle tre province stanno chiedendo da anni per rendere più competitiva l’economia di una delle aree più manifatturiere d’Italia che non può essere lasciata nell’attuale situazione di congestione che rappresenta un costo insostenibile in termini economici e sociali”.
Per il Presidente di Confindustria Vincenzo Boccia: «Confindustria ha sempre sostenuto l’importanza strategica dei Grandi Corridoi Europei sin dalla loro prima definizione, convinta che una vera rete europea di trasporto interconnessa, interoperabile e sostenibile rappresenti una precondizione e uno strumento essenziale all’integrazione economica e sociale dell’UE e dell’Italia nell’UE. Dopo 24 anni dal Consiglio Europeo di Essen, che già individuava come progetti prioritari le direttrici ferroviarie europee dalla Germania alla Sicilia e dal Portogallo all’Ucraina, attraverso il Brennero e il Moncenisio, sarebbe inconcepibile fermare i cantieri e rimettere in discussione tutto per valutare nuovamente opere già più volte valutate, discusse, riviste, progettate, concordate, finanziate e ormai in corso di realizzazione».