Striscione contro don Giusto:”Attacco ridicolo, ora il sindaco prenda posizione”



Nota del Pd cittadino dopo l’episodio della notte scorsa. Si aggiungono altre reazioni di solidarietà per il religioso di Breccia
“Si può discutere di tutto, possiamo confrontarci anche aspramente, possiamo criticare le prese di posizione più forti, ma la coerenza fra il suo modo di vivere e le sue parole è esemplare”, con queste parole dipingono don Giusto Della Valle, parroco di Rebbio, i consiglieri comunali e il segretario cittadino del Pd, dopo il blitz di Forza Nuova con tanto di striscione. “Questo è il clima che si sta diffondendo grazie alla politica di incitamento all’odio. Ma forse non tutti sanno che nella parrocchia di Rebbio nessun povero è escluso, che sia italiano o straniero, vecchio o giovane, uomo o donna. Attaccare don Giusto significa non conoscerlo per niente e non sapere nulla della sua opera che, come tiene a sottolineare lui stesso, conduce attuando i dettami della Chiesa indicati da papa Francesco. Basta informarsi, se non si conosce direttamente la situazione. Ma attaccarlo scrivendo cose del tutto fuori luogo e dimostrando di non sapere proprio chi sia e cosa faccia il parroco comasco, rende chi fa queste azioni addirittura ridicolo”, aggiungono Stefano Fanetti, Patrizia Lissi, Gabriele Guarisco e Tommaso Legnani.
Ma al di là della condanna del gesto, il Pd cittadino chiede che “il Comune di Como, per voce del suo sindaco Landriscina, prenda posizione rispetto all’attacco subito da un parroco cittadino e metta nero su bianco il biasimo per quanto accaduto e per il clima che si sta creando in città”.
IN QUESTE ORE SI SUSSEGUONO LE REAZIONI: ECCO LE PRIME ARRIVATE IN REDAZIONE
L’accusa è sostanzialmente un complimento. Don Giusto della Valle viene accusato da Forza nuova di fare politica. Don Giusto, una delle persone migliori di una città, degradata dalla sua amministrazione a città dei balocchi per alcuni e degli incubi per i più, lotta da anni a Rebbio (prima in Camerun, qualcuno che li aiuta davvero a casa loro c’è) perché i diritti degli ultimi non vengano calpestati.
Giusto. Non c’è dubbio che sia fare politica assistere chi non ha né casa, né cibo. Non c’è dubbio che sia fare politica puntare al riscatto umano e civile di chi non ha nulla e stenta persino a sognare un futuro. È fare politica essere sempre e coerentemente dalla parte degli ultimi, indipendentemente dalla loro provenienza geografica o dal colore della pelle. Mettere in contrapposizione la Chiesa con la politica è anacronistico da almeno 2018 anni. Per questo l’Arci, che condivide con don Giusto la sua coraggiosa azione per la dignità di tutte e di tutti, esprime la più profonda solidarietà al parroco colpito dalla provocazione fascista della notte del 24 settembre, rivolta a mettere in discussione i principi stessi della nostra civiltà ed è convinta che la politica di don Giusto continuerà a dare a Como lustro e speranza.
Gianpaolo Rosso, presidente Arci provinciale Como
“Condanniamo fermamente ogni atto di intimidazione verso chiunque svolga la sua opera a favore del prossimo. A maggior ragione quando si tratta di un parroco che ha come suo unico obiettivo l’aiuto per chi è in sofferenza”, sono diretti Angelo Orsenigo e Chiara Braga, consigliere regionale e parlamentare del Pd, dopo quanto successo alla parrocchia di Rebbio contro don Giusto Della Valle.
“Un attacco in malafede, provocatorio e ipocrita, evidentemente messo in atto da arroganti che non conoscono per nulla la realtà comasca e i meriti di chi, come don Giusto, ma anche tanti altri parroci comaschi, da sempre si dedica alla cura dei poveri e all’accoglienza dei migranti, talvolta accogliendoli letteralmente ‘in casa propria’, per citare un motto tanto caro alla destra, senza lasciarsi autoassolvere dall’indifferenza e dalla quotidianità. A don Giusto la nostra piena solidarietà”, aggiunge Braga.