Como, la rabbia dei residenti di via Anzani:”Qui non si vive più: incubo di notte”
La presa diretta di CiaoComo: i residenti sollecitano luci e controlli. L’edicolante:”Non cambia nulla con la chiusura anticipata”
C’è la polizia locale a fare un controllo. A distanza, discreto. Ma un occhio buttato lì che non guasta mai. Tutto tranquillo, fin troppo viene da dire in pieno giorno. Sembra una zona come tante altre di Como in un bel giorno di fine ottobre. Sole e persone che camminano avanti ed indietro sul marciapiede. Ma sul finire di via Anzani ci sono tre attività commerciali finite nel mirino del sindaco di Como Mario Landriscina e della sua giunta con una ordinanza – unica finora emessa dall’amministrazione cittadina – che per 40 giorni ordina la chiusura alle 18. Una sorta di coprifuoco per evitare ritrovi e schiamazzi serali, gente che si ubriaca e che poi magari litiga. Una vera e propria decisione per la sicurezza sociale ed il decoro visto che la gente della zona non ne può più di sporcizia e rifiuti a terra, bottiglie vuote e tanto altro (compresi spinelli e preservativi buttati dove capita). Insomma, una zona dove vivere non è facile.
E ce lo confermano anche i residenti. Nessuno vuole comparire davanti al video se non la storica edicolante che si trova in via Magenta proprio di fronte al bar Maiorca, colpito anch’esso dalla decisione di chiudere alle 18. Ma i proprietari, con cortesia, ci spiegano che è una decisione che non capiscono e non condividono. E che vogliono andare dal sindaco o da qualche assessore a chiedere di non penalizzare la loro attività:”Noi non c’entriamo nulla con queste cose….” ci dicono a telecamere spente.
Resta una situazione che rischia di diventare esplosiva da un momento all’altro anche con il coprifuoco. La sensazione è proprio questa. Nervi tesi e qualche rissa di troppo anche in questi giorni di “limitazioni”. Lo conferma (video sopra) proprio Giovanna che ci racconta come non è per nulla facile poter lavorare qui in via Anzani oggi. Lei ed altri residenti – anziani in particolare – sollecitano la vecchia panchina di fronte all’edicola. “Ce l’hanno spostata, ma non sappiamo perchè: era un punto di ritrovo per noi anziani della zona. Inconcepibile questa decisione…..“. Registriamo anche questa.