Un week end sulla salute mentale al San Teodoro: lo spettacolo FOLLIA + conferenza

15 novembre 2018 | 07:43
Share0
Un week end sulla salute mentale al San Teodoro: lo spettacolo FOLLIA + conferenza

&nbsp
 Uno degli spettacoli di maggior successo nei sei anni di vita del Teatro San Teodoro è FOLLIA, un bell’esempio di teatro civile ideato e diretto da Giacomo Puzzo come parte terminale di un progetto ben più ampio sulla malattia mentale che ha ottenuto, meritatatamente, l’adesione del Dipartimento di Salute Mentale di Trieste e il patrocinio dell’ASST Lariana e dell’Associazione Asvap. FOLLIA è stato prodotto dalla Compagnia teatrale Circolo Arci Trebisonda in collaborazione con Teatro San Teodoro dove ha esordito in prima nazionale la scorsa stagione con una serie di sold out.
&nbsp
Anche quest’anno, per la settima volta consecutiva, FOLLIA è tutto esaurito perciò, a meno di disdette dell’ultimo momento, la replica di sabato 17 novembre per la stagione Nuovi Sguardi del San Teodoro sarà solo per chi ha bruciato i tempi acquistando il biglietto in prevendita.
&nbsp
giacomo puzzo follia
&nbsp
Nato per un’esigenza di riflessione, confronto e condivisione sul tema della diversità a quaranta anni dalla promulgazione della Legge 180/78 (più comunemente nota come “Legge Basaglia”), ne è scaturito un laboratorio culturale attivo, poi sfociato in uno spettacolo con attori veri e non professionisti, musicisti e coro: FOLLIA. Fin dall’inizio il regista ha voluto che la lavorazione fosse aperta a tutti: a quelli che perennemente stanno sulla soglia del confine tra normalità e devianza; a quelli che a quel confine non hanno mai pensato e anche a quelli che lo hanno varcato da tempo.
&nbsp

Ne è scaturito uno spettacolo dal forte impatto emotivo sia per i suoi interpreti sia per gli spettatori, che accompagna sul sentiero della comprensione della sofferenza psichica ricostruendo anche la storia della psichiatria e dell’antipsichiatria in Italia. Uno spettacolo che ha anche l’ambizione di offrire qualche spunto di riflessione, dove la psichiatria diventa il naturale pretesto, la punta dell’iceberg, la cartina tornasole con cui saggiare lo stato di salute della nostra società.

Teatero san teodoro follia

Nelle sue diversi fasi di lavorazione ha coinvolto attivamente circa 100 persone: i giovani attori dell’Associazione Trebisonda, operatori e utenti partecipanti al laboratorio teatrale nato dalla collaborazione con il dipartimento di salute mentale dell’ASST Lariana, insegnanti e studenti provenienti da diverse Scuole Superiori di Como, il coro Schiacciavoci, i privati cittadini che hanno aderito ai workshop proposti a teatro nel periodo tra febbraio e maggio 2017 e i numerosi professionisti dello spettacolo che hanno accettato la sfida con generosità ed entusiasmo – Antonello Rizzella, Davide Marranchelli, Elisa Carnelli, Francesca Cervellino, Marco Belcastro, Simona Pagnoni, Stefano Annoni, Vittorio Liberti.

&nbsp

SABATO 17 NOVEMBRE – ORE 21 

FOLLIA (Stagione Nuovi Sguardi) SOLD OUT
ideazione progetto, testo e regia Giacomo Puzzo
DOMENICA 18 NOVEMBRE – ORE 21
&nbsp
va pensiero follia
&nbsp
Sullo stesso tema anche la conferenza e laboratorio dal titolo “Trasformazione della malattia mentale in Africa; dalle credenze tribali ai nostri giorni” di domenica 18 novembre al Teatro San Teodoro di Cantù.
&nbsp
La Cultura africana e alcune sue credenze originali hanno avuto e stanno ancora affrontando una modificazione di vissuti e comportamenti all’interno della società tribale e non, tra cui spicca l’approccio alla malattia mentale.
&nbsp

In passato, il malato mentale, il “folle”, o veniva “accolto” dalla comunità del villaggio, come il diverso di cui prendersi cura accettando i suoi “stravaganti” atteggiamenti: comportamenti letti come espressione di un “qualcosa”  ancestrale, di ” forze” non umane.
Oppure, la malattia psichica significava, emarginazione, maltrattamenti, rifiuto ed allontanamento dalla comunità.
I disturbi mentali, non del tutto compresi, ancora oggigorno, sono spesso ritenuti frutto di sortilegi e stregoneria, motivo per cui le famiglie si affidano a “stregoni”, nel tentativo di “liberare” i propri familiari dal negativo che si è impossessato di loro.
La diffusione del pensiero e della cultura occidentale, in senso lato, ha  inciso /influito nella modifica e messa in crisi di alcune credenze radicate nell’idea di poteri soprannaturali dello stregone. L’incontro o meglio, lo scontro tra le nuove culture e pensieri, hanno e stanno inficiando sempre maggiormente le credenze tradizionali, creando e lasciando nel soggetto  un senso di solitudine, confusione e vuoto.

DOMENICA 18 NOVEMBRE – ORE 21

TRASFORMAZIONE DELLA MALATTIA MENTALE IN AFRICA: DALLE “CREDENZE TRIBALI” AI  NOSTRI GIORNI 

Conferenza e laboratorio