Una stella Michelin al ristorante Materia di Cernobbio. Premiata la passione e il coraggio di chef Caranchini

16 novembre 2018 | 17:36
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Una stella Michelin al ristorante Materia di Cernobbio. Premiata la passione e il coraggio di chef Caranchini
Una stella Michelin al ristorante Materia di Cernobbio. Premiata la passione e il coraggio di chef Caranchini
Una stella Michelin al ristorante Materia di Cernobbio. Premiata la passione e il coraggio di chef Caranchini

Era nell’aria la Stella Michelin per il ristorante Materia di Cernobbio ed è arrivata con la 64esima edizione della Guida Michelin presentata a Parma da Sergio Lovrinovich, direttore Italia della famosa guida.

Una stella che premia il fanatstico percorso dello chef Davide Caranchini, inserito lo scorso anno tra i 30 under 30 europei da Forbes, e di Ambra, Marco e Luca, lo staff che con lui ha dato vita a questo piccolo, incredibile ristorante in via V Giornate a Cernobbio. Nella foto Davide insieme a tutti i nuovi chef di questa edizione.

caranchini materia stella michelin

E’ la sesta stella in provincia di Como, la seconda consecutiva conquistata da giovani chef, nel 2017 Raffaele Lenzi del ristorante Berton a Lago di Torno e ora Caranchini. Gli altri ristoranti che confermano il riconoscimento della Michelin sono Il Cantuccio di Albavilla, I Tigli in Theoria di Como, La Locanda del Notaio a Pellio Intelvi, Da Candida di Campione d’Italia e il Mistral a Bellagio. Un gran bel risultato soprattutto se pensiamo che per anni erano solo un paio i locali annoverati nel firmamento della guida, ora l’obiettivo è arrivare ad un due stelle anche se il passaggio è difficilissimo e già mantenere lo status di stellato non è facile. Con le nuove nomine la Lombardia è la regione più stellata: 60 ristoranti di cui 2 tre stelle, 6 due stelle e 52 con una.

caranchini materia stella michelin

Davide Caranchini (qui sotto tra i nuovi stellati alla presentazione della Guida Michelin Italia 2019), classe 1990 e determinazione da vendere, prima di mettersi in proprio si è dedicato anima e corpo alla sua formazione. Scuola all’Istituto alberghiero Gianni Brera di Como e subito la gavetta al Maze di Gordon Ramsay, poi a Le Gavroche di Michel Roux Jr e al Noma di Copenaghen. Insaziabile, ha fatto tappa anche all’Apsleys di Heinz Beck per approfondire l’arte della pasticceria al fianco di Massimiliano Blasone. Ma l’esperienza che ha influenzato maggiormente il suo lavoro è quella al Noma di Copenaghen, al fianco di René Redzepi. Una serie invidiabile di esperienze, che lo hanno portato a maturare una propria idea di cucina. Per esprimerla al meglio, alla fine del 2016 insieme alla moglie Ambra Sberna ha aperto il suo ristorante di proprietà, Materia, nel centro di Cernobbio.

guida michelin 2019

Nell’anno in cui l’omino Michelin festeggia il suo 120° compleanno, la nuova Guida Michelin Italia festeggia con un bel 10 i tre stelle grazie al ristorante Uliassi, a Senigallia provincia di Ancona. Sono queste 10 le mete per cui gli esperti della guida rossa hanno speso il massimo del punteggio Piazza Duomo ad Alba (CN), Da Vittorio a Brusaporto (BG), St. Hubertus, a San Cassiano (BZ), Le Calandre a Rubano (PD), Dal Pescatore a Canneto Sull’Oglio (MN), Osteria Francescana a Modena, Enoteca Pinchiorri a Firenze, La Pergola a Roma, Reale a Castel di Sangro (AQ), Uliassi a Senigallia (AN).

Sono, invece, 39 i ristoranti due stelle Michelin e 318, dei quali 29 new entry, quelli con una stella. La regione più ricca di novità è il Piemonte, dove Antonino Cannavacciuolo si concede il bis di stelle a Torino, al Cannavacciuolo Bistrot Torino, con lo chef Nicola Somma, e a Novara, al Cannavacciuolo Cafè & Bistrot, con Vincenzo Manicone, mentre Enrico Bartolini aggiunge alla sua collezione una nuova stella, attribuita alla Locanda del Sant’Uffizio Enrico Bartolini, a Cioccaro di Penango (AT), con lo chef Gabriele Boffa.

C’è anche chi è uscito deluso dalla premiazione della Michelin, a dire addio alla stella sono stati Armani, grande sorpresa,  ed Essenza Milano, che soltanto l’anno scorso aveva festeggiato la propria prima stella con lo chef Eugenio Boer. Un po’ di delusione anche per Carlo Cracco, che nell’edizione 2018 si era visto togliere una stella, quest’anno non è riuscito a tornare alla doppia stella e nemmeno a conquistarne una per il nuovo locale in Galleria. Sempre restando nelal nostra regione perdona la stelal anche Ilario Vinciguerra di Gallarate e Antica Osteria del Cameli di Ambivere (BG).

La Michelin prosegue nel segno del rinnovamento premiando i giovani della ristoranzione (non brilla però la presenza femminile, c’è una sola donna tra i nuovi stellati), tra le novità è significativo il dato relativo ai giovani chef: 15 ristoranti sono guidati da giovani talenti che hanno un’età uguale o inferiore a 35 anni. Tra questi, 10 hanno un’età uguale o inferiore a 30 anni e, il nostro Davide Caranchini è tra i grandi chef del futuro.