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Allarme dei carabinieri: nei boschi della bassa spacciatori di droga senza scrupoli

20 novembre 2018 | 18:44
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E qui è maturato il delitto di marzo di un marocchino: due bande rivale che si affrontano con fucili e pistole.

Lo dicono i carabinieri di Como al termine delle indagini per l’omicidio di un marocchino, trovato morto lo scorso mese di  marzo in un bosco di Locate Varesino:”Ci sono bande – ha detto il maggiore Andrea Ilari, supportato dalle parole del comandante provinciale Andrea Torzani- che pur si avere il controllo del territorio non esitano a sparare. E’ quello che hanno fatto a Tradate a marzo quando il giovane è stato ucciso e poi abbandonato nel bosco da parte di alcuni dei partecipanti a questo regolamento di conti”.

Ed è facile pensare al perchè di questa guerra cruenta: perchè, sempre secondo il maggiore dei carabinieri di Como – reparto operativo – il giro dello spaccio ogni giorno è notevolissimo. Almeno 10.000 euro di rendita per chi lì vive di questo espediente. E così gli spacciatori non esitano ad affrontarsi con pistole e fucili, ma anche con asce e machete. Quello che i carabinieri hanno rinvenuto – assieme a diverse cartucce – nei boschi di questa zona in queste ore.

In tutto sette gli arrestati (tra cui il 50enne varesino Fabrizio Mazzaggio, accusato di rissa, occultamento di cadavere e detenzione e porto illegale di pistola), tutti marocchini, legati tra di loro spesso da vincoli di parentela. Spietato e senza scrupoli.