L’ombra di Frankenstein sul sabato del Noir in Festival 2018

7 dicembre 2018 | 19:30
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L’ombra di Frankenstein sul sabato del Noir in Festival 2018
L’ombra di Frankenstein sul sabato del Noir in Festival 2018
L’ombra di Frankenstein sul sabato del Noir in Festival 2018

Inizia presto la giornata del Noir, infatti alle 9.00 al Teatro Sociale di Como, L’AGICI – Associazione Generale Industrie Cine-Audiovisive Indipendenti – propone l’incontro Produrre genere in Italia. Lo scopo dei lavori, che seguono a quelli dedicati alla sinergia tra studi italiani e svizzeri, è “analizzare potenzialità e modalità di un’industria audiovisiva capace di offrire contenuti e modelli sulla scena internazionale. Il genere, difatti, risulta sempre un argomento delicato in cui la nostra cinematografia sembrerebbe esitare rispetto a modelli e formule che in passato hanno fatto la gloria della nostra cinematografia all’estero: il giallo, il thriller, il poliziesco, il western, il fantasy”. L’incontro si concluderà intorno alle 12.30.

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A ruota il regista fumettista e romanziere italiano Igor Tuveri, noto sotto lo pseudonimo di Igort, ci regalerà qualche anticipazione riguardo al suo nuovo film, Cinque è il numero perfettocon Toni Servillo e Valeria Golino.

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Il pomeriggio letterario si apre alle 5, sempre al Teatro Sociale, con uno degli incontri più attesi del Festival, quello con Carlo Lucarelli e il suo nuovo romanzo, Peccato Mortale. Protagonista è l’amatissimo commissario De Luca, ma nel frattempo, dall’ultimo romanzo della saga, L’italia è cambiata. Siamo nel ’43, il nostro paese non è più fascista ma in compenso è dominato dai Nazisti. Ma un omicidio è un omicidio e il nostro protagonista deve indagare anche se al cadavere, proprio come all’Italia, manca la testa.

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Finita la presentazione, lo scrittore bolognese non se ne va. Resta in vece al Sociale per incontrare la penna d’oro di Norvegia,  Jo Nesbø, a cui quest’anno viene assegnato il Raymond Chandler Award, il premio caratteristico di questo festival, che gli sarà ufficialmente conferito in serata. Lo scrittore, musicista, attore e, per non farsi mancare niente, ex calciatore norvegese, fra i più amati dal pubblico è un vero scrittore seriale. Raramente infatti i suoi personaggi hanno vita in un solo romanzo e questo gli ha permesso di legare ancor più a sé il grande pubblico. Molto atteso il suo discorso durante la premiazione!

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A seguire restiamo al nord, poiché verranno proiettati i primi 2 episodi della seconda stagione di Ófærð – Trapped di Baltasar Kormákur, che per prima porta al grande pubblico le vicende della polizia islandese.

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Alle 21.00 invece un’anteprima internazionale con la proiezione di City of lies di Brad Furman. La pellicola prodotta tra Gran Bretagna e Stati Uniti, presentata qui fuori concorso, narra la storia vera di un momento cruciale per la polizia di Los Angeles. L’ex-detective Russell Poole, ha dedicato la sua vita a un caso ancora insoluto dopo 20 anni: gli omicidi, avvenuti a fine anni 90, di Tupac Shakur e The Notorious B.I.G, all’epoca star internazionali della scena RAP. Dopo così tanto tempo, Russel riceve la visita di un reporter dell’ABC che ebbe durante quelle indagini il suo unico momento di notorietà e oggi vede smantellate le teorie che egli diede per certe nel documentario che gli valse un Emmy Award. I due si immergono insieme in una nuova indagine decisi a smascherare il coinvolgimento della corrotta polizia di Los Angeles. «È triste a dirsi – spiega il regista – ma il fatto che non sia stata fatta ancora giustizia potrebbe essere dovuto al colore della pelle di questi due uomini. Tuttavia, qui è in gioco qualcosa di più che l’essere bianco o nero. Spero che questa storia spinga le persone a cercare sempre più risposte, che induca tutti a lottare non solo per ottenere giustizia in questo particolare caso, ma anche in tanti altri. Secondo me, viviamo in un sistema che sta attraversando una crisi profonda, soprattutto da un punto di vista politico, e noi abbiamo il compito di vigilare. E se non lo faremo, allora saremo nei guai. Per me, questo è il cuore del film. Solo a prima vista, la storia parla dell’omicidio di questi due giovani rapper sotto i venticinque anni, e di un caso che a distanza di vent’anni non è mai stato risolto. Mentre indaghiamo il perché, mi chiedo: “e di che cosa parla il film?”. Per me, di molto di più».

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Contemporaneamente, in un’altra sala, in occasione del bicentenario della prima edizione, Maya Sansa, l’attrice italiana recentemente nota per la sua partecipazione alla serie RAI stra-seguita Tutto può succedere, legge Frankenstein.

A Seguire, Saranno Assegnati i Black Panther Award.